Bosco urbano di Vaciglio, al via la piantumazione di 8 mila piante

In anticipo sui tempi previsti, è iniziata la messa a dimora delle prime delle 8 mila piante (oltre 4 mila delle quali ad alto fusto) che daranno vita al Bosco urbano di Vaciglio.

Il primo nucleo, di quasi duemila piante, collegato all’edizione 2019 di Bimbalbero, sarà piantumato nel “Boschetto Morane”, un’area di circa 32 mila metri quadrati costituita da tre giovani boschi contigui a ovest della statale Estense, con ingresso da via Morane e da via Vaciglio. Gli alberi, scelti tra essenze autoctone che possono raggiungere e oltrepassare il secolo di vita, sono querce, frassini, ciliegi, aceri, carpini, gelsi e tigli, che consentiranno di graduare le tonalità di colore nelle diverse stagioni. Insieme alle piante di alto fusto saranno messi a dimora anche cespugli e arbusti per creare una barriera fisica verso la tangenziale e le altre infrastrutture stradali.

Alla messa a dimora delle prime piante, mercoledì 13 novembre, sono intervenuti il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Bosi e tecnici comunali. La conclusione dell’intervento, con la piantumazione di tutte le 8 mila piante, è prevista per la primavera del 2020.

L’appalto per la realizzazione del bosco urbano, la prima tra le opere di urbanizzazione a carico del soggetto attuatore del piano particolareggiato di iniziativa privata che riguarda il comparto Morane–Vaciglio, è stato assegnato la scorsa primavera al raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalla società Cav Emilio Giovetti di Modena e da Bioverde servizi srl di San Cesario sul Panaro e ha un valore di 450 mila euro. I lavori sono iniziati nel mese di giugno con la perimetrazione dell’area e la realizzazione del pozzo necessario per supplire ai periodi sempre più frequenti di forte siccità estiva.

La decisione di indirizzare la destinazione di quell’area, acquisita gratuitamente dal Comune in seguito all’Accordo stipulato nel 2011, a bosco urbano era stata presa dal Consiglio comunale nel 2018 attraverso l’approvazione di una delibera con la quale si ribadiva anche la volontà di non sfruttare l’ulteriore potenzialità edificatoria dell’area nella quale avrebbero potuto essere realizzati ulteriori alloggi o strutture per attrezzature e servizi.

L’inserimento del bosco urbano in quella zona, aumentandone la biodiversità, contribuisce a disegnare la trama del paesaggio di margine, configurandosi quale connessione ecologica e percettiva tra il bosco urbano esistente e il territorio rurale. Di fatto, si estende e si completa un sistema di verde che penetra fino al centro storico senza soluzione di continuità, seppur mutando struttura, disegno e funzione.

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