Freddo intenso, al via il piano di accoglienza invernale

Prenderà ufficialmente il via sabato 1 dicembre il Piano di accoglienza invernale 2018-2019 del Comune di Modena, anche se con l’irrigidirsi delle temperature sono iniziate già dallo scorso week end le uscite serali dell’Unità di strada dei volontari per rilevare la presenza di senza fissa dimora, portando aiuto e sostegno dove necessario. Per alcune persone in difficoltà sono state anche disposte le prime accoglienze. D’altra parte, non è mai cessato il monitoraggio attivato lo scorso inverno e condotto da un’Unità di strada professionale nell’ambito del progetto regionale “Inside” di contrasto alla grave emarginazione adulta e alla condizione di senza dimora, finanziato dal Pon Inclusione del Fondo Sociale Europeo 2014/2020.

Partendo dall’esperienza consolidata e dai progetti innovativi avviati lo scorso anno (basti pensare agli alloggi di housing first) ancor prima che divenissero operative le “Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia”, con un’attività di programmazione volta ad uscire dall’ottica della gestione emergenziale che si rivela anche economicamente più gravosa, il Piano di Accoglienza invernale continua a rimodularsi nella logica di interventi sempre più strutturati.

Abbiamo definito le linee che individuano tre diverse tipologie per orientare le risposte ai bisogni ma anche definire le regole di ‘accesso’ ai servizi – spiega l’assessora al Welfare Giuliana Urbellie ampliato i posti disponibili grazie a finanziamenti europei. Nel 2018 la programmazione con il Terzo Settore ha consentito, malgrado la rigidità dell’inverno, di tenere la situazione sotto controllo; siamo stati ad esempio tra i pochi capoluoghi a non utilizzare la sala d’attesa della stazione per l’accoglienza straordinaria. Ma siamo molto preoccupati – sottolinea Urbelli – delle ripercussioni che potranno avere le politiche di questo Governo. Il decreto Sicurezza depotenzia il sistema Sparar considerato da tutti i Comuni un modello di accoglienza virtuoso, favorendo le grandi strutture di prima accoglienza dove andranno a confluire numeri ancora maggiori a scapito di qualsiasi tentativo di integrazione. E l’abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, in assenza di una seria politica di rimpatri, farà lievitare il numero di irregolari sul territorio, scaricandone tutto il peso, sociale ed economico, sulla cittadinanza modenese.

Proprio nei mesi invernali rischiamo che un significativo numero di persone sia buttato in strada, senza possibilità di sostentamento. Non conosciamo né i tempi né i modi in cui ciò potrà accadere, e questo ancora una volta va a scapito della programmazione, ma se per quanto aumentati rispetto al fabbisogno rilevato lo scorso inverno, i posti programmati per l’accoglienza saranno insufficienti, avremmo bisogno di fare fronte comune con la Protezione civile, la Caritas, le associazioni di volontariato per approntare soluzioni d’emergenza che avremmo voluto in ogni modo evitare”.

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