Il restauro del Salone d’Onore del Palazzo Ducale

I lavori sono partiti i primi di maggio e sono già a buon punto, avendo i tecnici già ultimato la parte che riguarda un terzo della superficie. Stiamo parlando dell’opera di consolidamento delle superfici pittoriche della volta del Salone d’Onore del Palazzo Ducale di Modena, sede dell’Accademia Militare. L’intervento si è reso necessario per la presenza di fenomeni di distacco dell’intonaco affrescato e di esfoliazione della pellicola pittorica. Ma anche – come spiegano i tecnici – per fenomeni di ossidazione dei prodotti protettivi applicati in precedenti interventi di restauro. In questo primo periodo di attività sono stati eseguiti interventi di velinatura, ovvero di consolidamento preliminare al restauro delle parti di intonaco che rischiano di distaccarsi. Eseguiti anche interventi di pulitura e iniezioni di malta all’interno delle lesioni, dopo aver effettuato un’attenta battitura manuale per il controllo dei distacchi.

L’importanza storica e artistica di questa sala – ha spiegato la dottoressa Elena Marconi, storica dell’Arte – è legata innanzitutto alla magnificenza di una decorazione realizzata nel tardo seicento (1695) a cura di Rinaldo d’Este. Questi, in celebrazione della sua casata, fece affrescare la volta con un soggetto mitologico, l’incoronazione di Bradamante (il mito la vuole come fondatrice della casata Estense ndr) da parte di Giove. Si tratta di una decorazione molto importante perchè rappresenta l’apice del Barocco, dell’Illusionismo, di una decorazione che gioca molto sulla finzione della pittura che si fa architettura. Questo con degli scenari creati dalla squadra che collaborava con il pittore principale, Marcantonio Franceschini”. Una sala che ha ricevuto anche interventi successivi.

Dovete pensare che, nel 1700 – continua la dottoressa Marconiquesta sala fu ornata con le 36 storie tratte dall’Eneide di Niccolò dell’Abate che venivano dalla Rocca di Scandiano, colpita da un incendio. Affreschi staccati a massello che furono portati qui inseriti nel muro quasi a decorare. Poi, nel corso dei secoli, ci sono stati altri interventi: il momento napoleonico è stato quello in cui i busti della casata estense vennero distrutti. Nell’età della Restaurazione, poi, la sala fu arricchita con decorazioni di stile neoclassico sulle pareti. Già a quell’epoca, inoltre, si ravvisò la necessità di restaurare la volta. Poi ci furono ulteriori restauri nel 1948 e l’ultimo prima di questo nel 2001, un restauro che intervenne proprio per risolvere questi problemi di inflitrazione di acqua che determinavano il distacco delle parti pittoriche, oltre che per un necessario consolidamento della superficie”.

Tra i motivi che hanno portato all’esigenza di restauro ci sono anche le vibrazioni determinate dal traffico dei veicoli davanti a Palazzo Ducale, problema risolto solo di recente. “Le vibrazioni – conclude la dottoressa Marconi – sembra abbiano provocato la decoesione della superficie pittorica rispetto al supporto e di conseguenza il distacco delle strutture murarie. Questo si è potuto appurare tramite un’indagine termografica”.

L’intervento è finanziato con 250 mila euro, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, attraverso l’utilizzo dello strumento “Art Bonus” promosso dal Ministero per i Beni e le attività culturali, e fa parte, assieme ad altri interventi che hanno interessato la facciata di Palazzo Ducale, di un progetto definito “Ducato Estense”, a cui è collegata anche la valorizzazione dell’Osservatorio geofisico, in collaborazione con l’Università, attraverso l’allestimento di percorsi didattici, di lettura e di visita.

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