In autunno pronto uno studio sul futuro di “Gigetto”

Uno studio sul ruolo della linea ferroviaria Modena-Sassuolo che metta a confronto gli scenari in termini di potenziale efficacia, criticità, costi di investimento e risorse necessarie sul medio-lungo periodo, valutando anche più di una tecnologia alternativa al treno, come ad esempio il tram, fermo restando il corridoio rappresentato dal tracciato odierno.

L’approfondimento su Gigetto, che rientrerà in un vero e proprio Piano del trasporto pubblico locale del bacino di Modena, verrà sviluppato in autunno per una spesa di 82 mila euro, attraverso il finanziamento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, complessivamente pari a 507 mila euro, destinato alla realizzazione di progetti di fattibilità per la mobilità, necessari per l’attuazione delle azioni contenute nel Pums 2030 di Modena.

Intanto, nelle scorse settimane, il Comune di Modena ha siglato un protocollo d’intesa con Fer (Ferrovie Emilia Romagna) per la realizzazione di interventi volti alla soppressione e al miglioramento della sicurezza dei passaggi a livello. Il documento individua nella realizzazione di un sottopasso stradale la soluzione per l’eliminazione del passaggio a livello di via Panni. L’intervento, che avrà un costo di 4 milioni, vedrà la realizzazione di una corsia per senso di marcia, comprensiva di ciclopedonale, lo smantellamento del passaggio a livello e la riqualificazione della superficie del parcheggio del parco Amendola sud con la posa di materiali drenanti. Con il protocollo, il Comune si impegna ad approvare il progetto di fattibilità tecnica ed economica e il progetto definitivo, ad effettuare gli adempimenti tecnico-amministrativi necessari e ad adeguare gli strumenti urbanistici; Fer si impegna invece a produrre i progetti, a realizzare le opere come stazione appaltante e direzione lavori, e a istruire con la Regione Emilia Romagna le istruttorie necessarie al reperimento del finanziamento a copertura delle spese (compresi i costi di eventuali aree da acquisire).

Il Piano del Tpl che verrà realizzato con il finanziamento ministeriale, più in generale, analizzerà le relazioni tra un nuovo disegno del trasporto pubblico e la sua integrazione con quello di bacino, prevedendo anche l’Hub intermodale di piazza Dante e valutando caso per caso le opportunità rappresentate dal corridoio del sedime della ex linea ferroviaria storica Bologna-Milano.

Sarà infatti sviluppata anche un’ipotesi di assetto urbanistico e un progetto di fattibilità tecnica ed economica per la futura stazione intermodale di Modena, che dovrà costituire il nodo centrale del sistema della mobilità pubblica cittadina. La velocità di interscambio tra mezzi diversi rappresenterà l’elemento fondamentale per incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico e piazza Dante sarà dedicata alla mobilità dei mezzi pubblici, dei ciclisti e dei pedoni, attraverso l’individuazione di percorsi preferenziali di accesso al nuovo Hub. Nell’area saranno previsti anche negozi, aree pubbliche, uffici, strutture ricettive, pubblici esercizi e verranno potenziate le funzioni già presenti nell’area della stazione (taxi, bike sharing, depositi protetti per biciclette).

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