Vox Populi, i Quartieri: Madonnina, tra smog e sicurezza

Traffico congestionato, smog, degrado, problemi di sicurezza, aree industriali dismesse che diventano ritrovo di sbandati e spacciatori, una rete di piste ciclabili discontinua. Siamo alla Madonnina, un quartiere che ha subito una radicale trasformazione dal punto di vista della viabilità con la dismissione della storica linea ferroviaria e l’inaugurazione, in maggio, della rotatoria della Diagonale che consente un collegamento diretto tra il centro e la zona del cimitero di San Cataldo.

A preoccupare i residenti però negli ultimi anni sono soprattutto gli odori insopportabili e gli inquinanti (tra cui benzene) provenienti dalle fonderie di via Zarlati che continueranno fino al 2022, anno confermato per il loro smantellamento. Gli odori sono così forti e nauseanti che le persone, anche in piena estate, sono costrette a chiudere le finestre. Una situazione inaccettabile che ha dato vita al comitato “Respiriamo aria pulita”. Nato nel 2017, il comitato sta allargando la propria azione aggregando anche altre zone del tessuto urbano modenese, dimostrando come l’attenzione alla qualità dell’aria sia un tema piuttosto sentito in una città come Modena ai primi posti per inquinamento. E proprio grazie alle pressioni del Comitato il Comune ha installato una centralina di monitoraggio dell’aria in via Saltini per rilevare gli inquinanti che provengono dall’impianto. I residenti chiedono che il monitoraggio prosegua almeno un anno. Ma, come abbiamo detto in principio, i miasmi delle fonderie non sono l’unico problema che attanaglia il quartiere: c’è il traffico che nelle ore di punta arriva a livelli pesantissimi con auto incolonnate prima del cavalcavia che procedono a passo d’uomo lungo la via Emilia Ovest.

Poi gli incidenti ormai quotidiani che si verificano nel “curvone” tra Strada Nazionale per Carpi e strada san Cataldo dove è stata costruita una rotatoria e l’asfalto in quel tratto è particolarmente scivoloso. Ma soprattutto a preoccupare i residenti è la mancanza di sicurezza: in molti lamentano la presenza di sbandati e spacciatori, che spesso trovano riparo nei diversi immobili abbandonati contribuendo ad aumentare il degrado urbano. Per il presidente del quartiere Alberto Cirelli il problema esiste ma non bisogna addossare tutte le responsabilità al Comune: spesso si tratta di immobili privati, sta ai proprietari intervenire per risanarli.

 

I pareri dei residenti

Paola, pensionata: “Il problema degli odori dalle fonderie è insopportabile, a volte siamo costretti a chiuderci in casa. Smog a parte, il quartiere è vivibile“.

Luciano, pensionato: “In certe zone la presenza di stranieri che bivaccano e spacciano è alta, ci sono troppi immobili abbandonati dove vanno i balordi e creano problemi“.

Claudia, casalinga: “Più controlli, la zona è molto cambiata ci sono problemi di droga, scippi e furti, non ci fidiamo a lasciare che i nipoti tornino a casa da scuola da soli“.

Paola, parrucchiera: “Mi chiudo sempre a chiave in negozio perché il quartiere è diventato pericoloso, non si vive più tranquilli, per non parlare di smog e traffico“.

Roberto, pensionato: “Alla Madonnina si vive abbastanza decentemente, a creare problemi però è la fonderia con i suoi odori e inquinanti. Poi le strade che sono da sistemare“.

Lory, libera professionista: “Alla sera non vai più fuori, droga, spaccio, scippi: è cambiato in peggio troppa delinquenza e lo smog qui è altissimo per via del traffico“.

 

di Giada Chiari

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