Zanzare, come cambatterle: ne parla l’entomologo Dott. Romeo Bellini

Ogni anno, con la bella stagione, iniziano i trattamenti larvicidi e le campagne di informazioni per i cittadini perché contribuiscano a contenere la diffusione del fastidioso insetto. Ne parliamo con il Dottor Romeo Bellini, responsabile del settore entomologia medica e veterinaria del Centro Agricoltura e Ambiente e di recente ospite della 51ª edizione di Entomodena.

Dottor Bellini, come stanno gli insetti in generale? Lo chiedo perché da un lato temiamo la scomparsa di alcuni di loro, come le api, e dall’altro ne combattiamo la proliferazione, come accade per la zanzara tigre o la cimice, ad esempio.
Da entomologo penso che gli insetti ci sopravviveranno nel caso di catastrofe ambientale, se non altro perché sono milioni di specie e sopportano meglio di noi i cambiamenti radicali. Detto questo, vorremmo che il mondo fosse popolato solo da insetti “utili” e non dannosi e quindi siamo in guerra da tempo. E’ una guerra pericolosa, però, sia per noi che per l’ambiente. Credo che dovremmo cambiare il modo con cui gestiamo gli insetti nocivi.

Come sono arrivate da noi le zanzare tigre? Proliferano, a questo riguardo, le più disparate leggende metropolitane e falsità varie…
E’ risaputo che la Zanzara Tigre è una specie asiatica che gira il mondo sfruttando il commercio di pneumatici usati. Milioni di copertoni usati vengono trasportati da un continente all’altro e, siccome raccolgono acqua piovana, alcune zanzare, tra cui la Zanzara Tigre, vi depongono le uova.

Quanto incidono i cambiamenti climatici sulla loro diffusione?
Nel caso della Zanzara Tigre incidono poco. Il timore è che, andando avanti di questo passo, il sud Europa potrebbe diventare colonizzabile da altre specie di zanzara ancora più pericolose della Zanzara Tigre.

Da qualche anno abbiamo imparato a temerle in quanto vettori di malattie come la West Nile, la Dengue e la Chikungunya. E’ una preoccupazione esagerata dai mass media o è opportuna?
Il rischio è reale ma è basso. Diciamo che è molto più probabile morire di incidente stradale che non di malattie trasmesse da zanzare. Al momento il nostro sistema sanitario è ben attrezzato per gestire eventuali emergenze.

Il comune di Modena ha iniziato la campagna di contrasto alla diffusione della Zanzara Tigre. Come gli anni scorsi, si legge in un comunicato stampa, useranno larvicidi e ovitrappole e, solo in casi eccezionali, anche trattamenti di disinfestazione per gli insetti adulti. Ogni anno però il problema si ripresenta, non esistono strategie più a lungo termine? Mezzi di contrasto definitivi o quasi?
Esiste un sistema di lotta genetica basato sull’impiego di maschi sterili di Zanzara Tigre che stiamo sviluppando da anni. Sarebbe un metodo ideale perché assolutamente privo di rischi per la salute e per l’ambiente. Speriamo di essere in grado di proporlo per un utilizzo su vasta scala con costi sostenibili al più presto.

E poi c’è quello che possiamo fare noi, individualmente… proteggerci con repellenti e zanzariere ma anche tenere asciutti i sottovasi e i contenitori vari. Può bastare?
I cittadini potrebbero fare molto sulla Zanzara Tigre, perché si tratta di una specie tipicamente urbana. I comuni emanano ogni anno un’ordinanza ma poi non esercitano alcun controllo perché venga rispettata. E’ una situazione in cui le amministrazioni locali non brillano. Per incidere sul problema non basta l’informazione, servono le sanzioni.

 

di Patrizia Palladino

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