Soliera: il clown Paolo Nani e il suo spettacolo-manifesto “La lettera”

Un distillato di maestria comica, sapienza teatrale, tecnica e inventiva. Questo è “La lettera”, lo spettacolo che Paolo Nani porta in scena oggi, mercoledì 4 dicembre, alle 21, al Nuovo Cinema Teatro Italia di Soliera, nell’ambito della stagione Arti Vive Habitat.

Dal 1992 questo spettacolo è in perenne rappresentazione ai quattro angoli del globo: l’hanno visto in Groenlandia e in Cile, in Turchia e in Spagna, in Norvegia e in Italia, più di mille repliche per questo piccolo, perfetto meccanismo che continua a stupire e divertire, anche dopo averlo visto decine di volte. La trama è molto semplice: un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino che però sputa, contempla la foto della nonna e scrive una lettera. La imbusta, affranca e sta per uscire quando gli viene il dubbio che nella penna non ci sia inchiostro, controlla e constata che non ha scritto niente. Deluso, esce. La storia si ripete 15 volte in altrettante varianti: all’indietro, con sorprese, volgare, senza mani, horror, cinema muto, circo. “La lettera” è uno studio sullo stile, sulla sorpresa e sul ritmo, portati all’estremo della precisione ed efficacia comica, nella costante evoluzione dello spettacolo che viene replicato dal 1992.

Liberamente ispirato al libro dello scrittore francese Raymond Queneau “Esercizi di Stile”, scritto nel 1947, dove una breve storia è ripetuta 99 volte in altrettanti stili letterari. Paragonato a Charlie Chaplin e Buster Keaton, “La lettera” di Nani ha doti di comicità clownesca, lontana dalla volgarità del cabaret, dalle battute scontate tra sesso e politica.  Il clown ferrarese (ma di casa in Danimarca) ha vinto tra gli altri il Premio United Slapstick – The European Comedy Award.

Impossibile non apprezzare il talento di questo saltimbanco che elude la parola e raggiunge un pubblico di tutte le età e di tutte le lingue.

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