Vox Populi, Provincia: a Castelfranco ci si sente sicuri?

Castelfranco Emilia è stato tra i primi comuni italiani a mettere in atto il progetto di controllo del vicinato. Un sistema che si basa sulla partecipazione attiva del cittadino che, attraverso delle segnalazioni, collabora con le forze dell’ordine che possono agire prontamente e con maggiore precisione. “Abbiamo fatto da apripista – ci ha spiegato Gianni Gargano, assessore alla sicurezza del Comune – e adesso il nostro modello viene preso come esempio anche fuori dal territorio italiano”.

Quello della sicurezza è un tema delicato come non mai in questo particolare periodo storico, un argomento che accende gli animi e le discussioni politiche. E questo vale anche per Castelfranco Emilia dove la sicurezza percepita e come in tante altre città, peggiore di quella che emerge dai dati ufficiali delle forze dell’ordine. E per migliorare la situazione serve davvero l’impegno di tutti. “Il controllo del vicinato, ma non solo – continua l’assessore Garganoci mostra come un cittadino attivo nella propria città possa fare la differenza. Chiaramente ci sono organi preposti alla sicurezza, ma per quanto riguarda la connessione tra questi e il territorio, penso che ognuno dovrebbe farsi carico di un pezzetto della propria comunità. In questo modo si supera la vulnerabilità del singolo, e anche gli organi competenti possono ambire al miglior risultato possibile”.

In molti anche a Castelfranco chiedono maggiori controlli, più pattuglie per le strade e interventi più decisi. “Nell’ultimo periodo abbiamo aumentato la presenza degli agenti per le strade – spiega ancora l’assessore alla sicurezza – ma a un aumento delle forze dell’ordine in circolazione non corrisponde un’automatica diminuzione dei crimini. Credo che una realtà attuale e snervante, che blocca il sistema anche quando funziona con precisione, sia la mancanza di un impianto normativo adeguato, in grado di dare la tranquillità al cittadino, il fatto cioè che a un determinato crimine, possa corrispondere una pena proporzionata”. Se quindi da una parte le istituzioni devono svolgere la loro parte, con interventi mirati e investimenti che diano sicurezza al cittadino, quest’ultimo può offrire il suo contributo con strumenti come il controllo del vicinato. Noi di Vivo siamo andati a tastare il polso dei cittadini sul tema della sicurezza.

Il parere degli intervistati

Andrea, elettricista: “Credo che il livello di sicurezza sia buono. Penso inoltre che negli ultimi anni la situazione sia migliorata, grazie al controllo del vicinato“.

Silvia, impiegata: “Mi sento tranquilla a girare per il paese. La sicurezza non mi pare peggiorata ne migliorata, ma credo che il controllo del vicinato sia molto utile“.

Rodolfo, autista: “È un po’ di tempo che la situazione è critica. Il controllo del vicinato è utile, ma non può fare molto e servirebbero azioni più efficaci su tutto il territorio“.

Letizia, studentessa: “Non conosco il controllo del vicinato. Noi ragazzi evitiamo di frequentare alcune zone, come quella della stazione, e non usciamo alla sera“.

Katia, commerciante: “Penso sia necessario aumentare i controlli. Il controllo del vicinato è un’ottima idea, anche se la collaborazione non viene raggiunta in ogni quartiere“.

Ugo, pensionato: “Evito di muovermi per la città, ma in quei pochi momenti in cui lo faccio non mi sento comunque al sicuro. Evito sempre di uscire alla sera“.

 

di Francesco Palumbo

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