Ciacarare modenese. Due approcci del tutto diversi: “alòra?” e “alòra, et dèv savèr…”

Alòra? Se i britannici si approcciano con un formale ‘how do you do’ e i francesi con un mellifluo ‘comment ça va?’, il modenese può scegliere tra un vago ‘alòra’’ o un minaccioso ‘alòra, et dèv savèr’ ogni qual volta incontri qualcuno di sua conoscenza.

Prendiamo in esame il poco formale ‘alòra’. Esempio: ‘Vèmo chi g’hè! Gibertèin! Alòra??’ In questo caso viene scaricata sulle spalle di Gibertèin l’onere e la responsabilità di condurre la conversazione, della serie ‘sentiamo un po’ cos’ha da dire qual baggiano di Gibertini (sottinteso)’. Inutile aggiungere che il povero Gibertèin ha, a questo punto, tre possibili percorsi di conversazione. Il primo prevede, come risposta, il classico ‘ssanta minùt…’, il che precisa come il nostro Gibertèin non sia assolutamente dell’idea di gestire tematicamente il colloquio. La seconda possibilità prevede invece che Gibertèin cominci ad arrampicarsi sugli specchi per rispondere a quell’alòra così spietato nella sua genericità improvvisando risposte su due piedi delle quale potrebbe pentirsi. La terza chance è che Gibertein se la cavi con un sempre efficace ‘valatorindalcul’, che però non spicca certo per aplomb british e rischierebbe di rendere statico l’incontro fino alla fine dei tempi.

Quando invece ci si imbatte in uno dei classici scassamaroni di cui la città è ricchissima, è probabile che egli, nell’avvicinarsi, approcci con un perentorio ‘Alòra, et dèv savèr…’, traducibile con un agevole ‘allora, devi sapere…’ il che preannucia una inevitabile maciullatura testicolare di nessun interesse. La frase di approccio, infatti, pone il suo peso specifico sulla voce verbale ‘dèv’ (devi) nel senso che rimarca la necessità di venire a conoscenza di un fatto o di un episodio al di là della sua importanza.

In un certo senso, mister frantumaballe si pone come uno che ti fa un favore dandoti un’informazione irrinunciabile e nodale. Può venire utile, in tale frangente, avere a disposizione una scorta di scuse improvvisate per rispondere all’aggressione.

 

di Stefano Piccagliani

WP-Backgrounds Lite by InoPlugs Web Design and Juwelier Schönmann 1010 Wien