Ciacarare modenese. La condizione durante le feste: la spàpla

Spàpla: flaccidità cronica, fiappume, quando nessun segno di vivacità è presente nel corpo, vedi durante, e soprattutto dopo, le feste natalizie, quando alla nostra mente e al nostro organismo è richiesto un ciclopico sforzo per cercare di gestire la virulenza dei bagordi psicofisici dei festeggiamenti.

Già un paio di minuti dopo il cambio del ritmo causa feste si va in spàpla, ottusi sul divano alla visione di centinaia di boiate americane di ambientazione natalizia date dai canali del digitale terrestre. La sera inizia il percorso di autodistruzione, con la cena della vigilia, banchetto ‘di magro’ a base di pesce in cui il malcapitato commensale, con la scusa della presunta minor pesantezza del prodotto ittico rispetto ai minacciosi cotechini, prende ad ingollare tonnellate di animali marini imbottiti di mercurio e plastica, il tutto innaffiato di bollicine.

Al risveglio della mattina successiva, ecco l’incubo dei tortellini e del carrello dei bolliti, tanto che alcuni scelgono di dormire direttamente al proprio posto a tavola, tanto per trovarsi pronti il giorno dopo, con la testa appoggiata ai gusci delle cappesante svuotate la sera prima. Con turtlèin, cutghèin, fagioli, purea e lambro, altre bollicine che vanno a sommarsi ai frizzantini della vigilia. Al pomeriggio, spiaggiati sul divano, si addentano panettoni o pandori sorseggiando frizzi più o meno pregiati. Altre bollicine.

Il dopopranzo trascorre comatoso davanti alla tele, dopo aver scartato regali sexy come calzettoni o pigiami di maglina buoni per eventuali ricoveri a Baggiovara. Santo Stefano viene trascorso al ristorante, ormai schiavi di una completa assuefazione da cibo con la glicemia ormai incontrollabile che continua a chiedere il suo triste tributo. Distrutti, la sera ci si aggrappa ad un brodino matto con tempestina.

Il giorno successivo si ritorna al lavoro, con l’incubo del capodanno imminente, trascorso inserendo bollicine. Bollicine che usciranno dopo l’Epifania, in uno scoreggione definitivo, immenso, tonitruante.

 

di Stefano Piccagliani

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