Ciacarare Modenese. La femmina quando smanezza oppure si sdassa

Smanezzo, in dialetto smanèzz: comportamento sguaiato, con movimenti smaniosi, repentini e goffi. Si usa volentieri in caso di femmina che, dopo l’ennesimo prosecchino chiarito ad un nozze, prende ad imbaldracchirsi e ad esagerare la dinamicità corporale ricoprendo di onta amici, parenti e soprattutto l’eventuale marito. Non solo: può essere caratteristico in molte baiadere dal notevole coefficiente di volgare seduttività perennemente alla ricerca di approvazione maschile, in un impeto di vivacità erotica raffinato come la carta vetrata del doppio zero. Esempio colloquiale: ‘La mujèra ed Gibertèin l’etra sira l’ha ciarì un pistòun ed pignulàtt e la s’è mèsa a balèr come ‘na batidòra. Da quànd la va a leziòun ed Zumba l’è dvintèda afamèda…la g’ha un smanèzz…’. Della donna che si smanezza si dice anche che si ‘sdassa’, ovvero si affanna a scatenare la propria esuberanza a scopo esibizionistico. Il termine deriva dall’utensile popolare meglio conosciuto come al ‘sdàz’, ovvero il setaccio per la farina che andava scosso con regolarità per aggiungerle aria al fine di creare delle pastelle più leggere e uniformi con cui friggere.

Ecco che, scuotendo al sdàz, il semplice atto si tramuta in una sorta di erotico mambo con conseguente movimento tellurico ondulatorio e sussultorio della tettonica frontale, come si evince dalla frase tipica: ‘L’étra sìra a sàm andè a balèr in polisportiva cà gh’èra Tabaròun c’al cantéva… et duìv vèder la mujèra ed Gibertèin…quand la bàla la se sdàsa tòta con chel dò zòchi c’la g’ha ch’el vàn dedzà e dedlà…’. Naturalmente la femmina che smanezza e si sdassa appare all’uomo una preda di irresistibile appetitosità, promettendo prelibatezze carnali con quel suo grossolano e inopportuno ancheggiare o shakerare, anche se c’è da puntualizzare che spesso la donna che smanezza e si sdassa può poi rivelarsi una totale delusione sensuale, al contrario della gatta morta che invece promette poco ma poi, nell’alcova improvvisata nell’abitacolo del Pandino nel parcheggio del Mac2, rende molto.

di Stefano Piccagliani

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