Ciacarare modenese: il mito della velocità, andare ‘a scurza’

(Andare) a scurza: procedere a velocità sostenuta. Tipica locuzione giovanile anni ’70 utilizzata per indicare la guida di un ciclomotore di impressionante dinamismo da parte di un centauro sprezzante del pericolo e dei ‘gufi’. Esempio colloquiale: ‘Ieri notte allo Snoopy la mina di Mimmo è andata a casa con un mago con un Ford Capri. Mimmo l’ha nasata e allora si è fiondato sul suo Motobecane per inseguirla e riempirle la ghigna di schiaffi a due a due finché non diventano dispari. Zioccà, andava a scurza…’. Anche vari autoveicoli sfrecciavano a scurza tra le semideserte (rispetto ad oggi) carreggiate gialloblù, in special modo certi catorci super-accessoriati stile-rally pilotati da portoricani periferici allora detti ‘marangoni’ o ‘teste pese’, trapanatori di masticatrici di Big Babol di stanza al Picchio o al Charly-Max, che godevano nello sgasare le loro abarth complete di adesivo della Mecca, sedili rivestiti di pecora, puttanate appese al retrovisore e bobina di Ali Shuffle nel car-stereo.

Arrivavano in loco a scurza, caricavano la tipa e ripartivano sgommando (a scurza). Tutta gente che poi, date le indubbie capacità al volante, finiva o a rapinare banche o in Polizia (o entrambe le cose). Anche in bici c’era chi schizzava a scurza, sgugnando paonazzo inseguito da qualche gestore di compravendita fumetti usati al quale aveva sottratto un paio di saporiti numeri impiastricciati di Caballero. Per non dire dei mitologici Enduro Gilera o Aspes o Cimatti da cross che – appunto – scoreggiavano grintosi monossido e voglia di libertà. Ma i principi della guida a scurza erano i proprietari di motorino truccato, spesso più di Moira Orfei: cinquantini col limite dei 45 Km/h che, grazie ai preziosi servigi di qualche amico genio del cacciavite che sapeva ove intervenire, saettavano Fast&Furious ai 90 su Peugeot pestilenziali o Califfoni Rizzato. Easy Riders born to be wild. (A scurza si poteva usare anche in senso lato, vedi ‘Mimmo sta con la Sabri, l’ha già bombata.’ ‘Vacca ragàz, va a scurza…’).

di Stefano Piccagliani

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