Cinema, la recensione di “Green Book”: la storia di un’amicizia oltre il razzismo

TITOLO: GREEN BOOK

REGIA: Peter Farrelly

INTERPRETI PRINCIPALI: Viggo Mortensen, Mahershala Ali, Linda Cardellini

DURATA: 2h 10′

New York, anni ’60, il pianista afroamericano Don Shirley ingaggia un buttafuori italoamericano Anthony Vallelonga (per tutti Tony Lip) come autista e assistente personale durante il suo tour nel “profondo Sud” degli Stati Uniti. Nonostante le differenze caratteriali, tra i due nascerà una forte e duratura amicizia. “Green Book” si basa, principalmente, sul collaudato schema della “strana coppia”, a cui si aggiunge quello del film “on the road”. Ma il regista Farrelly si spinge oltre, mettendo in scena una splendida commedia brillante che ci fa divertire ma, al tempo stesso, riflettere. L’America anni ’60, dipinta in “Green Book”, è ricca di stereotipi: gli italoamericani sono mafiosi, o tutti “spaghetti e mandolino”, mentre il piatto preferito degli afroamericani è il pollo fritto. Se il personaggio di Viggo Mortensen (bravissimo a calarsi nei larghi panni di Tony Lip) ci sguazza all’interno di questi stereotipi, quello di Mahershala Ali cerca di andare oltre, affrontando il mondo con la sua musica e cercando di essere accettato così com’è. L’alchimia che si crea tra i due protagonisti è molto forte, e i continui scambi di battute tra Mortensen e Ali sono orchestrati alla perfezione, come se fossero inseriti in uno spartito musicale, componendo una complessa ma incantevole melodia.

CONSIGLIATO: a chi voglia passare un paio d’ore ammirando grande cinema, e a chi voglia conoscere i film candidati agli Oscar.

CURIOSITA‘:

  • “Green Book” ha ricevuto 5 nominations agli Oscar, tra cui quella di miglior film, miglior attore protagonista (Mortensen) e miglior attore non protagonista (Ali);
  • Ha già trionfato ai Golden Globes, vincendo il premio come miglior film o commedia musicale, miglior attore non protagonista (Ali) e miglior sceneggiatura;
  • Viggo Mortensen è dovuto ingrassare parecchio per interpretare l’italoamericano Tony Lip;
  • “Green Book” non era altro che una guida stradale in cui erano indicati alberghi e ristoranti dove si accettavano i neri;
  • Uno degli sceneggiatori, nonchè produttore, è Nick Vallelonga, figlio del vero Anthony Vallelonga

IN PROGRAMMAZIONE: Cinema Raffaello e Cinema Victoria

di Mattia Amaduzzi

 

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