Cinema, recensione de “Il primo re”: la magnifica e brutale nascita di Roma

TITOLO: IL PRIMO RE

REGIA: Matteo Rovere

INTERPRETI PRINCIPALI: Alessandro Borghi, Alessio Lapice, Tania Garibba.

DURATA: 2h 7′

La storia della nascita di Roma raccontata attraverso il mito dei due leggendari fratelli Romolo e Remo, dal cui sangue nacque uno degli Imperi più longevi ed estesi di tutti i tempi. “Il primo re” potrebbe essere definito come una gemma rara all’interno del monotono e stantio panorama cinematografico italiano. Il regista Matteo Rovere (dopo il successo di “Veloce come il vento”) si è voluto addentrare in territori ancora sconosciuti per il pubblico del Bel Paese, proponendo una pellicola cruda, realistica ma incredibilmente innovativa. La fotografia di Daniele Ciprì non ha nulla da invidiare a quella del maestro Emmanuel Lubezki, ammirato nel capolavoro di Innaritu “The Revenant” (da cui Rovere ha attinto a piene mani). Ciprì è stato molto abile ad architettare incredibili inquadrature utilizzando solamente la luce naturale oppure quella del fuoco, altro grande protagonista della pellicola, e in formato anamorfico. Un altro punto di forza dell’opera di Rovere è l’interpretazione dei due personaggi principali, tra cui spicca la prova magistrale di Alessandro Borghi. L’attore è ormai uno dei migliori interpreti italiani del momento e il suo Remo ruba letteralmente la scena a chiunque provi ad entrare nell’inquadratura. Si potrebbe contestare a “Il primo re” il fatto di essere emotivamente omogeneo, ovvero privo della cosiddetta “altalena di emozioni” capace di alternare momenti di leggerezza e spensieratezza, ad altri maggiormente drammatici o enfatici. Però, si ha l’impressione che la piccola grande rivoluzione iniziata con “Lo chiamavano Jeeg Robot” stia cominciando a produrre i frutti sperati portando, si spera, ad un “Rinascimento” del cinema italiano.

CONSIGLIATO: agli amanti dei film storici e a chi voglia provare un’esperienza cinematografica nuova ma totalizzante.

CURIOSITA’:

  • La pellicola è interamente recitata in protolatino, con i sottotitoli in italiano;
  • Gli sforzi fisici degli attori sul set sono stati notevoli, a tal punto che Borghi, in un’intervista ha ammesso di essersi dovuto riabituare a mettere le scarpe, avendo girato scalzo la maggior parte delle scene.

IN PROGRAMMAZIONE: Cinema Victoria

 

di Mattia Amaduzzi

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