Dischi: il ritorno di Chris Stapleton, tra roots e soul

Chris Stapleton – “From a Room Volume 1”

La storia di Chris Stapleton, 39enne del Kentucky ma residente da tempo a Nashville, è abbastanza particolare. Per anni ha scritto canzoni per altri, da Adele a Sheryl Crow, alle star del country pop Kenny Chesney e George Strait, ottenendo un notevole successo. Poi, a 37 anni, grazie anche al maestro della produzione roots contemporanea Dave Cobb, ha deciso di intraprendere la carriera solista e il suo album d’esordio, “Traveller”, è stato come un fulmine a ciel sereno, osannato dalla critica e apprezzato dal pubblico al punto da raggiungere la prima posizione della classifica Billboard 200. Ora, a due anni di distanza, arriva finalmente l’atteso seguito di quel disco. Si intitola “From a Room Volume 1” (un Volume 2 è previsto per fine anno) e conferma quanto di buono evidenziato da “Traveller”. Stapleton ha una voce soul bella e graffiante e, soprattutto, sa scrivere grandi canzoni. Lo confermano l’iniziale “Broken Halos”, lenta soul-ballad cantata un po’ alla John Hiatt, l’intima e notturna “Either Way”, voce, chitarra e poco altro, “I Was Wrong”, più elettrica e bluesy, e la conclusiva e splendida “Death Row”, altra notevole interpretazione vocale. Una bella conferma.

di Giovanni Botti

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