Dischi: “Is This the Life We Really Want?”, il ritorno di Roger Waters

Roger Waters – “Is This the Life We Really Want?”

Non si può dire che la carriera solista di Roger Waters, sia stata molto prolifica. Da quando ha lasciato i Pink Floyd nel 1984, dopo “The Final Cut” (disco che era comunque già scritto e cantato integralmente da lui), il musicista inglese ha registrato soltanto quattro album in studio: “The Pros and Cons of Hitch Hiking” del 1984, “Radio K.A.O.S” dell’87, “Amused to Death” del ‘92 e ora, a 25 anni di distanza dal precedente, questo nuovo “Is This The Life We Really Want?”.

Rispetto a “Pros and Cons” e “Amused to Death”, in cui c’era una grande chitarra solista, rispettivamente quella di Eric Clapton e di Jeff Beck, a ravvivare le ballate claustrofobiche del leader, il nuovo lavoro punta di più sul talento di Jonathan Wilson, ottimo chitarrista ma soprattutto raffinato ricercatore di suoni. L’atmosfera del disco è quella tipica di Waters, con il suo cantare recitato e quel mix di sonorità acustiche, elaborazioni prog e un po’ di psichedelia.

Fortemente critico nei confronti della società, delle banche, del capitalismo, il nuovo album però, a differenza di altri, ha un finale di speranza legata soprattutto all’amore. I pezzi migliori? La ballata semi-acustica “Deja Vu”, la scura, ma rilassata, “The Most Beautiful Girl”, e il delicato trittico finale guidato dal piano.

di Giovanni Botti

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