Dischi: Steven Wilson in versione pop con “To the Bone”

Steven Wilson – “To the Bone”

Se il prog-rock sta vivendo una sorta di seconda giovinezza, dopo un lungo periodo di appannamento, buona parte del merito lo si deve a Steven Wilson. Inglese, classe 1967, Wilson è stato il fondatore dei Porcupine Tree, ma soprattutto si è fatto conoscere in cabina di regia nelle ristampe di grandi dischi del prog inglese, dai King Crimson ai Jethro Tull. Da solista ha realizzato cinque album, tutti di ottima qualità, con i quali si è creato uno zoccolo duro di appassionati anche nel nostro paese.

Il nuovo disco, “To the Bone”, arriva a due anni di distanza dal fascinoso, ma complesso, “Hand. Cannot. Erase” e rappresenta una vera e propria svolta pop-rock. E’ stato lo stesso Wilson a dichiarare di essersi ispirato ad alcuni grandi album pop degli anni ‘80, da “So” di Peter Gabriel a “The Colour of Spring” dei Talk Talk e, ascoltando il disco, questo appare evidente. Se “Pariah”, in duetto con Ninet Tayeb, si rifà un po’ alla “Don’t Give Up” di Peter Gabriel e Kate Bush, la lunga “Detonation” (oltre 9 minuti) ha qualche spunto anche dei King Crimson, mentre la leggera “Permanating” strizza l’occhio alle sonorità Fm. Di sicuro non ci sono grandi novità, ma una serie di citazioni volute e assemblate con classe e gusto. Uno dei dischi più interessanti dell’anno.

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