Dischi: “Talk about that” di John Mayall, monumento del blues

John Mayall – “Talk about that”

A 83 anni suonati, John Mayall, il fondatore del rock-blues inglese, non ha ancora intenzione di attaccare gli strumenti al chiodo. Anzi, da quando, nel novembre del 2008, ha sciolto i mitici Bluesbreakers, formazione che negli anni sessanta aveva lanciato talenti straordinari come Eric Clapton e Peter Green, sembra rinvigorito. Quattro album pubblicati (tre dal 2014 ad oggi per la sua nuova etichetta, la Forty Below) e decine di concerti in giro per il mondo. Il nuovo disco, “Talk about that”, uscito un paio di settimane fa, conferma questo stato di grazia. La nuova band di Mayall, formata dal chitarrista Rocky Athas, dal bassista Greg Rzab e dal batterista Jay Davenpoort, è ottima e ben oliata e la voce del leader non ha perso nulla della freschezza del passato.

Undici brani di rock-blues, con influenze soul, funky e New Orleans, otto originali e tre cover, comunque di pezzi poco noti. L’ex Eagles Joe Walsh presta la sua chitarra in due canzoni (il passionale slow-blues “The Devil Must Be Laughing” e la tosta “Cards on the Table”), mentre in alcuni brani compare una sezione fiati. A guidare il tutto però c’è il leader, sempre perfettamente a suo agio, dal funky iniziale della title track alla conclusiva e pianistica “You never know”, sullo stile di certe cose di Dr John. Un autentico monumento.

di Giovanni Botti

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