Dischi: “The Order of Time”, il soul cantautorale di Valerie June

Valerie June – “The Order of Time”

Valerie June, trentacinquenne di Memphis, è probabilmente, assieme a Rihannon Giddens, la più interessante scoperta degli ultimi anni in ambito black music. Dotata di una voce nasale particolare quanto affascinante, la ragazza del Tennessee è salita alla ribalta, dopo un paio di album autoprodotti e poco noti, con l’interessante “Pushin’ Against a Stone”, prodotto da Dan Aurbach dei Black Keys, che proponeva un soul cantautorale in bilico tra antico e moderno. Per ascoltare il seguito di quel disco ci sono voluti ben quattro anni, ma il risultato, il nuovo “The Order of Time”, giustifica l’attesa. Nonostante non ci sia più Auerback in cabina di regia (la produzione è affidata a Matt Marinelli), il nuovo lavoro è ancora meglio del precedente e dimostra una maturità, anche compositiva, notevole. I suoni sono ancora più freschi, mantenendo comunque quel mix di modernità e tradizione, e le canzoni, tutte composte dalla June, profumano di soul e blues, ma anche folk e sonorità africane (la litania di “Man Done Wrong”). Tra i 12 brani, tutti di qualità sopra la media, sono da segnalare l’iniziale “Long Lonely Road”, pigra ballata southern che cresce nota dopo nota, “Slip Slide on By”, altra splendida ballad ad ampio respiro, e la conclusiva “Got Soul” che richiama il soul della Stax. Una bella conferma.

di Giovanni Botti

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