I Modena City Ramblers allo Storchi: la combat folk band è pronta ad invadere i teatri

Con più di 500.000 dischi venduti, migliaia di concerti alle spalle e dopo 28 anni di attività, i Modena City Ramblers hanno deciso di riportare la loro musica nei teatri. Da Roma, Milano, Torino, Mestre, La Spezia, Firenze e dalle altre città, le notizie sulla prevendita dei biglietti sono molto buone, a conferma che i Modena hanno un pubblico che li ama e li segue ovunque suonino. A raccontarci il tour che li attende è Franco D’Aniello (nella foto, il primo in alto a sinistra), storico componente del gruppo fin dal 1991.

Tutto parte dallo Storchi di Modena il 18 gennaio. Dopo tanto tempo avete scelto di tornare nei teatri con il ‘Riaccolti in Teatro’ tour…
Sì, l’ultima mini tournée nei teatri era stata 20 anni fa, dopo l’uscita di ‘Raccolti’, album acustico registrato al Sisten Pub di Novellara. Quest’anno abbiamo rifatto la registrazione ed è uscito ‘Riaccolti’, live acustico registrato all’Esagono di Rubiera. Dopo la lunga tournée estiva, volevamo chiudere il cerchio con alcune date in teatro, un luogo insolito per noi ma volevamo provare un’esperienza diversa dai club o dai luoghi all’aperto. Le poche volte che abbiamo suonato in teatro, ci è piaciuto moltissimo e volevamo rifarlo.

Che repertorio farete?
Sicuramente tutto l’ultimo disco, di cui ci piacciono molto gli arrangiamenti in versione acustica, e poi faremo i classici, tutti. Sarà una bella commistione e noi siamo carichi e concentrati, perché suonare in teatro è sempre molto emozionante.

L’album ‘Riaccolti’ è nato grazie al vostro pubblico che ha contribuito alla campagna di crowdfunding. Una bella soddisfazione, no?
Sì! Per noi è stata la prima volta. Volevamo capire come era, eravamo curiosi ed è andata bene. Abbiamo avuto più di 500 raisers che ci hanno supportato. Il crowdfunding ci ha permesso di fare il miglior lavoro possibile dal punto di vista del disco e del libretto realizzati. Volevamo realizzare una ‘chicca’ e ci abbiamo lavorato davvero tanto, pensando proprio a chi ci ha permesso di farlo!

Ora siete concentrati sul tour o state già lavorando a un nuovo progetto?

Ci siamo presi un po’ di riposo dopo il lungo tour estivo, che è stato molto bello ma anche faticoso dal punto di vista fisico. Tra un po’ ricominciamo a fare le prove e, per il momento, non abbiamo altre distrazioni. Se ne riparla nel 2020, ma non abbiamo fretta.

I MCR sono cambiati negli anni, senza mai smettere di essere combat folk. E’ così?
Tra i tanti cambiamenti e le sperimentazioni che abbiamo fatto per curiosità e per provare nuove sonorità, possiamo dire che lo spirito è rimasto sempre lo stesso! Il combat folk ci calza ancora a pennello! In tempi bui per la politica ma con grandi rivoluzioni culturali e ambientali in atto, ci sono ancora tanti motivi per essere combat folk, forse più di prima…

Mi segui in un gioco? Ci fai una playlist natalizia dei Modena? Volendo, puoi inserire anche altri artisti…
Sì! Sicuramente ci metto la nostra “Canto di Natale”, uno dei primi pezzi che abbiamo suonato, in omaggio a “Fairytale of New York” dei Pogues, e metto anche loro nella playlist. Poi ci possiamo mettere “I Cento Passi”, la canzone che parla di Peppino Impastato, e “Un giorno di pioggia” che racconta del nostro amore per l’Irlanda e del perché siamo nati. Come ultima, ci metterei anche “Riaccolti” dall’ultimo disco, pensando a tutti raccolti attorno al tavolo di Natale, ci sta bene! Farei questo quartetto di canzoni per Natale…

 

di Patrizia Palladino

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