Il disco della settimana: Dion, “Blues With Friends”

Dion – “Blues With Friends”

Alla veneranda età di 81 anni Dion DiMucci, meglio noto come Dion, ha realizzato l’album più importante di una carriera iniziata addirittura negli anni ‘50. Autore di successo soprattutto nei ‘60 spaziando dal pop, al doo-wop, al rock’n roll, ha sempre mostrato un certo interesse per il blues e per la musica nera, con la quale, come ha raccontato lui stesso, è cresciuto e si è formato, al punto che nel suo repertorio live non sono mai mancate interpretazioni di grandi del genere, da Willie Dixon a Jimmy Reed. Negli ultimi anni poi il musicista newyorkese si è dedicato al blues con una maggiore costanza, realizzando anche buoni dischi come “Son of Skip James” del 2007 o il più recente “New York is My Home”, ma mai finora ne aveva pubblicato uno interamente composto da brani nuovi, scritti per l’occasione.

Aiutato dall’iperattivo ma talentuoso Joe Bonamassa, per “Blues With Friends” Dion ha raccolto attorno a se un cast di ospiti davvero stellare, tra star del rock come Bruce Springsteen, Paul Simon, Van Morrison, Jeff Beck o Little Steven e musicisti più prettamente blues, da John Hammond a Joe Louis Walker, fino a Sonny Landreth e alla vibrante e intrigante Samantha Fish. E i cosiddetti “Friends” arricchiscono ulteriormente una serie di belle canzoni tra rock, blues e soul, cantate dal musicista newyorkese con una voce ancora potente e sicura nonostante l’età.

Si parte con “Blues Comin’ Home”, un rock-blues in tonalità minore abbastanza classico, guidato dalla slide di Bonamassa e si prosegue con una serie di composizione piuttosto varie, tra le quali spiccano la lenta e nostalgica “Can’t Start Over Again”, con una orchestra appena accennata e la chitarra di Jeff Beck a ricamare il tutto, il potente rock-blues “I Got Nothin’” con un Van Morrison perfettamente a suo agio e Joe Louis Walker alla chitarra, e il paludoso acoustic-blues “Told You Once in August”, con John Hammond alla slide e la brava Rory Block. Ma il capolavoro del disco, che da solo vale la spesa, è “Song For Sam Cooke (Here in America)”, deliziosa ballata semi acustica cantata con Paul Simon e dedicata al grande soul singer di cui Dion era amico. Il disco blues dell’anno.

di Giovanni Botti

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