Il profumo vero della tradizione: la storia della Drogheria Roteglia di Sassuolo

Alcune attività affondano le radici nella storia del proprio territorio. Negozi antichi, che si possono trovare tra le foto di famiglia e su cui tutti hanno da raccontare almeno una storia. Questo è sicuramente il caso della Drogheria Roteglia, nata nel centro di Sassuolo nel 1848. “Chi entra in bottega è catturato prima di tutto dai profumi: quelli delle spezie, del legno e l’aroma di caffè – ci spiega Roberto Roteglia, titolare dell’attività da tre anni – un ambiente unico e inconfondibile”.

Quando e come è nata la vostra attività?
L’antica bottega è nata nel 1848, per opera della famiglia Muggia, di origini svizzere. Da circa un secolo, infatti, il Ducato di Modena e Reggio era stato meta prediletta di immigrati provenienti dal Cantone dei Grigioni. Nella gestione dell’attività si sono susseguite diverse famiglie fino al 1927, anno in cui Emilio Roteglia, mio bis nonno, decise di acquistarla. Da allora la mia famiglia si prende cura del negozio.

Come si è evoluta nel tempo?
Inizialmente la Drogheria svolgeva l’attività sia all’ingrosso che al dettaglio, vendendo un po’ di tutto: generi alimentari vari, sfusi e confezionati, salumi (per i quali durante il ventennio fascista fu aggiunto un grande ripiano in marmo su uno dei due banconi per motivi igienici, che conserviamo ancora), liquori, cere e prodotti di pulizia e persino medicinali come la cibalgina. Nel tempo, come rivendita al dettaglio, c’è stata una selezione di articoli più specifici, soprattutto per quanto riguarda gli alimenti, ricercando qualità e tipicità, mentre non è mai venuta meno la produzione degli infusi liquorosi Roteglia.

Oltre alla tradizione, guardate anche al futuro?
Guardare al futuro oggi significa tornare alla semplicità, cercare bontà artigianali, con una filiera legata al territorio. Per noi è importante anche valorizzare i produttori, organizzando eventi sul miele, sull’aceto, sulla pasta, in modo da poter raccontare cosa c’è dietro a ciò che si porta in tavola, nella prospettiva di far conoscere il mestiere e spesso anche la passione di chi si mette in gioco con il proprio lavoro. Per questo abbiamo sposato i principi di Slow Food e siamo diventati un locale amico, con sconti riservati ai soci.

Vi capita di organizzare eventi nel vostro locale storico?
Abbiamo organizzato eventi in collaborazione con il Comune di Sassuolo – che ci ha sempre sostenuto nelle nostre iniziative – dedicate alla Notte dell’Arte, abbiamo allestito piccole mostre di artisti contemporanei, esposto opere pittoriche e litografie del periodo futurista. Ci siamo lanciati anche con una sfilata di moda in Drogheria, in collaborazione con due negozi del centro di Sassuolo, abbinando sempre al momento artistico, o di tendenza, una degustazione a tema, talvolta insolita, per giocare e scoprire nuovi gusti. Unire le forze e i mestieri può essere utile in questo periodo, per generare un circuito stimolante di idee e offrire proposte diverse. Proprio in quest’ottica stiamo preparando una serata per domenica 22 dicembre, a partire dalle 18, presso il Caffè del Viale: Drinkmas – aperitivo a Natale. Per l’occasione saranno creati dei cocktail originali con i liquori Roteglia 1848, da provare insieme a varie sfiziosità, accompagnati da musica lounge jazz, dal vivo.

Quanto è importante unire forme di cultura diverse, come l’arte e la gastronomia?
Accostare quadri e sculture al cibo, alla degustazione di liquori, permette di soffermarsi sul momento che si sta vivendo, avere il tempo di osservare, provare e condividere l’esperienza stessa. L’ambiente della Drogheria e l’arte si completano e si esaltano a vicenda, anche con quadri moderni e inaspettati per un luogo rimasto pressoché identico dal 1848. Non solo, le opere esposte sono presentate per spiegare la loro ragion d’essere, così come si racconta cosa verrà proposto in assaggio. Un modo di ritrovarsi e passare un momento piacevole e curioso insieme. Tutto questo, però, non sarebbe stato possibile senza il supporto di Luca Silingardi, Alessandro Mescoli, Sergio Bianchi e Tina De Falco, a loro dobbiamo esperienza, disponibilità e professionalità.

 

di Francesco Palumbo

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