La febbre del Nilo: l’intervista al Dottor Gianni Casaletti

Il caldo di quest’anno, associato alle piogge di inizio estate, ha portato con sé tante zanzare, molte di più rispetto allo scorso anno ed è anche a causa della loro diffusione che abbiamo sentito parlare molto di virus West Nile, di Chikungunya e anche di Dengue. Ne parliamo con il Dottor Gianni Casaletti, direttore del Servizio Igiene Pubblica dell’azienda Usl di Modena.

Che differenze ci sono tra i tre virus?
West Nile è presente anche da noi e si contrae dalle zanzare comuni, mentre chikungunya e dengue sono endemiche in altri paesi, si contraggono durante un viaggio all’estero e sono trasmesse dalla zanzara tigre. Nel caso della West nile, le nostre zanzare si infettano pungendo uccelli migratori provenienti dall’Africa settentrionale e, con successivi pasti di sangue, trasmettono l’infezione ad altri uccelli, specialmente i corvidi. Il ciclo della moltiplicazione e della diffusione del virus, in questo modo, si alimenta sempre più. Quando capita che una zanzara infetta punga un essere umano, la persona si infetta. Dato che nell’uomo la circolazione del virus nel sangue è molto bassa, quest’ultimo non è in grado di infettare altre zanzare e non costituisce un pericolo per gli altri.

L’infezione quindi si ferma lì?
Sì, si ferma lì. Inoltre sappiamo che su 100 persone infettate, circa l’80% non avverte nessun tipo di disturbo e rimane solo la traccia della presenza di anticorpi nel sangue. Meno del 20% dei casi presentano disturbi, come una semplice febbricola nei bambini più piccoli o qualche sfogo cutaneo, cefalea o artromialgie negli adulti. Solo in rarissimi casi, si manifestano forme gravi, generalmente a carico del sistema nervoso. Sono maggiormente esposte al rischio persone molto anziane o già affette da problemi di salute importanti.

I sintomi della West Nile si possono paragonare a quelli di una comune febbre?
Sì, sono paragonabili a quelli di una banale febbre o forma virale aspecifica. Trattati di solito a domicilio con antifebbrili e antidolorifici, generalmente scompaiono in 3, 4 giorni.

La West Nile è in aumento?
I casi cui guardiamo con maggiore attenzione sono quelli che presentano forme neuro invasive e su questi abbiamo notato anche in provincia di Modena un certo aumento, peraltro in linea con altre provincie dell’Emilia Romagna o altre regioni come il Veneto. E’ indubbiamente una conseguenza dell’aumento della circolazione del virus. A fine luglio il monitoraggio sulla diffusione delle zanzare, presidiato dalla Regione, ha mostrato per la zanzara comune un aumento di dieci volte rispetto allo scorso anno. Il caldo e le precipitazioni di luglio, come dicevamo, hanno facilitato lo sviluppo delle zanzare e c’è stato anche un anticipo nei tempi perché questi fenomeni si osservavano generalmente verso fine agosto mentre quest’anno si sono presentati già a luglio. Per questo, la Regione ha impegnato Usl, Comuni e strutture sanitarie e residenziali a intensificare le attività di controllo sulla diffusione delle zanzare comuni.

In che modo ci si può difendere e cosa possiamo fare?
Il principale fattore di tutela è cercare di evitare le punture di zanzara. In ambito domestico avere una casa con le zanzariere, rinfrescare i locali se possibile con l’aria condizionata, usare i fornelletti con i prodotti antizanzare e quando si esce nelle ore serali e notturne dotarsi di repellenti cutanei per evitare le punture.

di Patrizia Palladino

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