Musica: la recensione di “Fool”, nuovo lavoro di Joe Jackson

JOE JACKSON, “FOOL”

Assieme a Elvis Costello e a Graham Parker, Joe Jackson è il principale esponente di quel cantautorato New Wave britannico di inizio anni ‘80, che partiva dal punk della seconda metà dei settanta per superarlo ed evolvere verso altri lidi. Se l’evoluzione di Costello e Graham Parker si è diretta, in certe fasi, verso il country-rock americano (“King of America” di Costello e “Stuck by Lightning” di Parker), ad influenzare Joe Jackson sono stati soprattutto lo swing, il jazz dei club di new York e le canzoni di Cole Porter a cui è ispirato il capolavoro “Night and Day”. Dopo una serie di dischi un po’ a corrente alternata, il musicista di Portsmouth è tornato a fare ciò che gli riesce meglio, e cioè scrivere quelle canzoni tendenzialmente pianistiche, attraversate da profumi jazz e con un buon senso del ritmo che lo hanno reso famoso nei primi anni ‘80. Negli otto brani di “Fool” c’è tutto il Joe Jackson classico, dal rock diretto e ritmato di “Fabulously Absolute”, che riporta all’album d’esordio “Look Sharp”, di cui quest’anno ricorre il quarantennale, al pop jazzato di “Dave”, all’intimismo pianistico della bella ballata “Strange Land” (video sotto), fino ai ritmi pop-fusion alla Steely Dan di “Friend Better”. Un gradito ritorno.

di Giovanni Botti

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