Nostalgia Canaglia: Il cinturone da cowboy, i duelli in cortile

Obnubilati dalla visione di filmacci di Sartana al cinema parrocchiale, per i bambini d’na volta il cinturone da cowboy era un accessorio fetish irrinunciabile per gli infiniti pomeriggi ludici in cortili condominiali. Mi emoziono al solo rimembrare… Nei caldi dopopranzo delle vacanze estive, mi presentavo in cortile col mio bel cinturone per vedere quali bambini del rione avrebbero avuto il coraggio di incontrare la mia sputafuoco completa di cartucce superbum (adesso che sono in sclero e mi dà fastidio anche se uno respira nel mio cortile, ringrazio per la pazienza tutti i condomini che si sono dovuti ciucciare le mie superbum). Al cinturone si apportavano alcune modifiche: per prima cosa serviva un laccio da scarpe posto in fondo alla fondina per legarsela alla coscia affinché non sballottasse al momento dell’estrazione della Colt, inoltre si abbassava la fondina di destra per avere il cinturone sbilenco come quello di Clint.

A un certo punto la mia furia da pistolero prese il largo in modo imbarazzante e cominciai ad uscire di casa con cinturone doppia-fondina, fucile Winchester con caricamento a leva che faceva un meraviglioso e sonoro clicclac, pistoletta da giocatore d’azzardo Derringer madreperlata infilata nello stivale destro, coltello di plastica per scalpare i Comancheros e cartucciera piena da gringo desperado che andava dalla spalla sinistra al fianco destro. Mi aggiravo così conciato, in cortile, spesso da solo. Il purosangue d’ordinanza era la ciclo da cross e i vicini meridionali diventavano subito comparse di messicani nello spaghetti-western che la mia fantasia bambina riusciva a sceneggiare. E se per caso arrivava un altro bimbo pistolero, ecco che scattava il duello: il cortile diventava l’OK Corral, Morricone risuonava nell’aria e ci si fissava masticando una sigaretta di cioccolato in un angolo della bocca, pronti a fare fuoco. A quel punto, purtroppo, una voce dal balcone spezzava l’incanto: ‘Stefanooo! E’ pronta la pagnottina!’. A Clint non capitava mai.

di Stefano Piccagliani
(Pubblicato sul Vivo del 17 ottobre 2012)

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