Nostalgia Canaglia: il dominio del Tenax, gel principe degli anni ’80

All’inizio dei babistissimi ‘80, per qualche misterioso motivo, molta gente, soprattutto uomini, sentì il bisogno di cospargersi la gnagna di mastice per avere più carisma e sintomatico mistero. Arrivò così l’epoca del leggendario gel per capelli Tenax, una specie di cemento armato gelatinoso in tubetto che seppur odorando come una turca pubblica appena igienizzata consentiva di modellarsi il bulbo in fogge prima di allora totalmente sconosciute. La mania pare fosse di importazione britannica, nel momento in cui le bands pop più rampanti, ovvero i cagarotti del movimento new-romantic, si mettevano, come diceva mia nonna, in ‘fuffnia’ per apparire strafighi con pettinature antigravitazionali che avrebbero condotto alla pazzia il visagista più funambolico.

Dopo decenni di cabèze funky alla Napo Orso Capo o di tristi righe in mezzo da fricchettone cotto di mariagiovanna, l’obbligo del gel riportò la gioventù di mezzo mondo ad un’estetica pre-rock‘n’roll: barbe e baffi aboliti, desideri di fondotinta, pallore facciale, sfumatura alta sul copetto, dandysmo nel vestiario e naturalmente capello impomatato come non si vedeva dai tempi del Grande Torino di Bacigalupo e Valentino Mazzola o da quelli più remoti di Starace e dei suoi salti arditi nel cerchio di fuoco. Ad ogni modo la marùga stralucida e bitumata era d’obbligo per fare i vasco al China o al Charlie Max, dove sudarelle guastafeste al ritmo dei Depeche Mode o dei Kajagoogoo provocavano colate di materia grigioverdastra ai lati della ghigna ogniqualvolta il Tenax si squagliava.

Quando ciò accadeva, il protagonista della notte anni ’80 non si perdeva d’animo e, se si trovava a corto di Tenax avendo commesso l’orrido errore di non portarsi dietro un flacone di scorta, faceva una capatina al cesso del locale dove provvedeva a comporre una curiosa poltiglia di acqua e sapone per le mani con la quale scolpirsi i bulbo pilifero e rifiondarsi in pista a contorcersi con l’ultima di Adam Ant sparata da Antoine o da Persuader.

di Stefano Piccagliani
(Pubblicato sul Vivo del 19 dicembre 2012)

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