“Padre figlio e fatemi santo”, intervista allo scrittore Paolo Guerra

Un resoconto ironico e divertente di quelle piccole e tragicomiche situazioni quotidiane che caratterizzano la vita di un trentenne che si è abbandonato alla più bella e folle delle avventure: mettere su famiglia. Questo è “Padre figlio e fatemi santo”, libro esilarante di Paolo Guerra, papà di una bimba, commerciale di professione e scrittore per passione, pubblicato da Artestampa e disponibile anche in formato e-book. Noi lo abbiamo raggiunto telefonicamente per una simpatica chiacchierata.

Paolo, come ti è venuto in mente di scrivere un libro come questo?
Mah, guarda, innanzitutto a me piace scrivere in modo ironico e ridere di me stesso in prima persona. Devo dire poi che, da quando mi sono sposato continuo a vivere situazioni surreali e non potevo non scriverle. Pensa che lo stesso editore una volta mi ha chiesto: “ma non starai un po’ esagerando? Il libro deve anche essere veritiero…”. Io gli ho risposto che non stavo scherzando, che sono davvero atterrato a Parigi il giorno di Charlie Hebdo, che è davvero esploso il villaggio di fianco al mio, mentre ero in viaggio di nozze. Delle situazioni che potremmo definire fantozziane. E poi mia moglie mi ha fatto il “tiro mancino”, quando la bimba aveva pochi mesi, di andare a festeggiare i suoi 30 anni con le amiche a Palma di Maiorca e in quei quattro giorni da solo a casa con mia figlia sono successe delle cose incredibili. Allora ho pensato ‘adesso mi vendico’ e ho iniziato a scrivere un libro nel quale racconto praticamente tutto.

E tua moglie, quando l’ha letto, cosa ha detto?
Inizialmente lo leggeva a pezzi e bocconi e si divertiva. Poi quando le ho fatto controllare la bozza finale che dovevo correggere mi ha chiesto: ‘davvero hai scritto questa roba su di me?’. Pensa che due settimane fa l’ha letto il preside della sua scuola, lei è insegnante a un Nido, e le ha detto ‘d’ora in poi ti guarderò con uno uno sguardo diverso’. Insomma – scherza ancora Guerra – il mio intento di smascherarla è riuscito perfettamente.

Ti immaginavi che la tua vita cambiasse così tanto con l’arrivo di un figlio?
Guarda, di solito pensi solo in maniera positiva, che tutte le difficoltà si supereranno, quindi sicuramente no, sia nel bene che nel male. Pensavo che sarebbe stata una gioia, ma è stata molto più grande di quanto potessi immaginare, così come, al tempo stesso, pensavo fosse un po’ più facile. Devo dire che ho la fortuna di avere mia moglie che in queste cose è davvero monumentale.

Scrivi che si guardano cartoni animati improbabili nel tempo libero, ultimamente quali state guardando?
Ci sono quelli che vanno per la maggiore, come Bing, ma dopo che a tavola mia figlia ha detto ‘questa è una cosa da Bing’ mi sono preoccupato e siamo passati alle canzoncine dello Zecchino d’oro su youtube. Poi abbiamo cercato di passare ai classici della Disney. Per settimane lei guarda lo stesso cartone ininterrottamente, poi improvvisamente non lo vuole più. La televisione cerchiamo di non fargliela vedere troppo, anche se in questo periodo di quarantena non è semplice.

Leggo anche che suoni la chitarra. Riesci ancora a farlo?
Ho avuto un gruppo per undici anni, poi vedersi è diventato sempre più complicato, quindi abbiamo deciso di smettere. Adesso suono ogni tanto così per divertirmi. E’ più facile che mi ritrovi a suonare la canzone degli Aristogatti che altre…

Questo è il tuo primo libro?
No ne ho scritti altri due. “Associazione anziani”, in cui ironizzo sui luoghi comuni degli anziani e l’ho regalato a mio padre quando ha compiuto 60 anni. E poi “Dove sei Wally”, un libro per bambini di cui ho curato anche i disegni al computer. Visto che a mia figlia piacciono moltissimo i libri, ho pensato che sarebbe stato bello se ne avesse letto uno scritto da me.

“Padre figlio e fatemi santo” è stato pubblicato anche in e-book…
Si, si può trovare sul sito di Artestampa. Ho visto che me lo chiedevano. Per chi lo volesse in formato tradizionale, invece, Artestampa in questo periodo propone la consegna gratuita e anche la Mondadori di Carpi ha attivato un servizio con il quale ti portano i libri in bicicletta. Io resto un fautore del formato cartaceo.

di Giovanni Botti

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