Salute & Benessere: Jet Lag, le cause e i rimedi

Chi viaggia spesso e utilizza l’aereo, lo conosce molto bene. A dire il vero, non tutti ne soffrono e non tutti lo subiscono con la stessa intensità. E’ il Jet Lag. La dott.ssa Marina Scarpa, medico di famiglia e specialista in neurologia, ci aiuta a capire di cosa si tratta da un punto di vista medico.

Cos’è il Jet Lag, dottoressa?
E’ una sorta di perdita del ritmo circadiano, che regola tutte le attività del nostro corpo, dal sonno-veglia alla produzione di certi ormoni, alla frequenza cardiaca e pressione arteriosa, alla frequenza respiratoria. Il ritmo normale dell’organismo è di circa 24 ore (in media 24,5) e uno spostamento brusco delle attività, di alcune ore in ritardo o anticipo, disorienta l’orologio biologico che non capisce più quando rallentare o accelerare.

Quanto incidono lunghezza e direzione del viaggio?
Maggiore è lo spostamento (il numero di fusi orari attraversati), maggiore è il disagio. Se si pensa che dà già un po’ fastidio il passaggio dall’ora solare a quella legale, è facile capire come il jet lag possa creare problemi. Il disagio aumenta viaggiando verso est, perché in quella direzione la giornata “si accorcia” e, dato che il nostro ritmo è tarato su 24.5 ore, più di un giorno, si “perdono” molte ore. Verso ovest, invece, la giornata “si allunga” e questo va un po’ di più nel senso del nostro ritmo e l’organismo guadagna alcune ore. L’adattamento è più rapido di circa il 20% verso ovest rispetto a est.

Quali sono i sintomi più evidenti?
Sonnolenza, ridotta capacità di reazione, problemi di memoria, difficoltà di concentrazione. La mancanza di sonno può inoltre provocare stanchezza, mal di testa e senso di nausea.

Perché alcuni ne soffrono e altri no?
Dipende dal numero di fusi orari attraversati e dal fatto di viaggiare verso est; le persone anziane hanno più difficoltà così come chi viaggia spesso (hostess, piloti). Inoltre, le proprietà dei neuroni sono diverse in ognuno di noi, i ritmi circadiani lo sono altrettanto.

Qualche accorgimento prima di partire?
Si tratta di cercare di adattarsi al nuovo fuso orario già prima di partire: si può andare a letto un po’ più tardi se si viaggia verso ovest, o alzarsi un po’ prima se si viaggia verso est, e si deve regolare l’orologio sul fuso orario di arrivo non appena si sale sull’aereo. Una volta arrivati, bisogna cercare di esporsi il più possibile alla luce solare, il miglior regolatore del nostro ritmo interno, ma soprattutto bisogna cercare di adattarsi agli orari locali, evitando attività troppo faticose nei primi due giorni e cercando di dormire a sufficienza già dalla prima notte. Alcune compagnie aeree stanno adottando un sistema di simulazione della luce naturale che induce l’organismo a “credere” al fuso orario di arrivo. Sembra che funzioni, ma purtroppo prima di vederlo sulle compagnie low cost passeranno anni…

Come ‘curarlo’ quando ci prende?
La melatonina (ormone che normalmente la ghiandola pineale secerne al buio) favorisce il sonno e aiuta l’organismo a rilassarsi, se assunta mezz’ora/un’ora prima di coricarsi; è buona norma non assumere sonniferi, né esagerare con la caffeina al mattino. L’alcool non aiuta a dormire, anzi disidrata l’organismo peggiorando il jet lag. La cosa migliore é prevedere un tempo di adattamento dell’organismo, sfruttando gli aiuti naturali (sole e melatonina endogena).

di Patrizia Palladino

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