Ellen River “anima persa”: l’intervista alla cantante folk rock modenese

Fra la via Emilia e il West” cantava Francesco Guccini in una mitica canzone dedicata alla nostra città. E in effetti l’America a volte si può trovare anche in centro a Modena, magari in Piazza Mazzini un sabato pomeriggio. Ed è proprio lì, davanti al negozio di dischi Dischinpiazza, che Ellen River, al secolo Elena Ortalli, ha presentato in anteprima sabato 21 aprile il suo nuovo album “Lost Souls”, otto canzoni di puro roots-rock a stelle e strisce registrate assieme a tre musicisti d’eccezione come Mel Previte, Rigo Righetti e Robbie Pellati. “Avevo già pubblicato un album a nome Elena & The Seekers – ci racconta – ma c’erano altri musicisti anche se le contaminazioni, rock, soul, blues, folk, erano le stesse. Anche il packaging l’avevo fatto io a mano, era molto più homemade. Questa volta ho voluto alzare l’asticella e provare a fare un disco con le sonorità che piacciono a me e con i musicisti giusti per quelle sonorità”.

Com’è nata la tua collaborazione con questi musicisti?
Il primo contatto è stato con Rigo Righetti, con il quale collaboro già da tempo per le serate de Il Posto. Innanzitutto gli ho fatto ascoltare alcuni miei brani per avere un parere da lui, vista la sua esperienza. Poi gli ho esternato il desiderio di fare qualcosa insieme e, se fosse stato possibile, di coinvolgere anche Mel e Robbie. Loro, secondo me, erano perfetti per traghettare le mie canzoni dalla mia testa al mondo reale e trovare il suono giusto. Con Rigo abbiamo registrato una sorta di demo e lo abbiamo fatto ascoltare a Mel e Robbie, i quali ci hanno messo del loro.

I testi sono tutti in inglese. Di cosa parlano?
A me, tendenzialmente, piace scrivere del quotidiano, del mio, di quello delle persone che mi sono vicine, ma anche di altre che posso aver conosciuto e incontrato soltanto per un’ora. Mi piace parlare di vita vissuta.

Il titolo, “Lost Souls”, è semplicemente quello di una canzone o ha un significato particolare?
Sicuramente è anche quello della title track, ma può avere diversi significati. Il disco parla di situazioni altalenanti, di quelle montagne russe sulle quali a volte la vita ti fa salire. E in effetti ci si può sentire ‘anime perse’ in una accezione positiva, come capita a me quando canto e mi perdo in un mondo veramente magnifico, ma anche come senso di smarrimento e un po’ di perdizione, soprattutto in un’epoca abbastanza difficile dal punto di vista sociale come quella che stiamo vivendo.

E’ vero che una canzone di “Lost Souls” è finita nella playlist di una radio inglese?
Si, in una radio scozzese di Glasgow, John Godfrey’s Radio Troubadour. E questo è successo prima che il Cd finisse nelle piattaforme digitali. Evidentemente questa persona ha fatto delle ricerche, ha trovato la pagina Bandcamp, ha ascoltato il disco e ha scelto un pezzo da mettere in rotazione. Mi ha fatto davvero un grande piacere perché siamo in Europa all’interno di una playlist di genere Americana. Questa è la potenza del web.

Il nome Ellen River da dove viene?
Le motivazioni sono tante, ti dico quella più ‘modenese’. Noi siamo comunque nati tra due fiumi e l’acqua è sicuramente un elemento molto importante della nostra vita.

Hai in programma presentazioni dell’album o concerti?
Ho un bel carnet di impegni. Per il momento ti segnalo due concerti, quello del 2 giugno al Millybar del Parco Ferrari e quello del 22 giugno alla Lambruscheria Cà Berti di Castelvetro.

di Giovanni Botti

WP-Backgrounds Lite by InoPlugs Web Design and Juwelier Schönmann 1010 Wien