Mel Previte & The Gangster of Love, i fuorilegge del rock’n roll

Se si pensa al rock’n roll più classico, instile anni ‘50, nella nostra zona non può che venire in mente un trio che da quasi 30 anni calca le scene: stiamo parlando di Mel Previte & The Gangster of Love, composto, oltre che dal chitarrista e cantante Mel Previte, dal bassista Antonio “Rigo” Righetti e dal batterrista Robby Pellati. In pratica la sezione ritmica prima dei Rockin’ Chairs e poi della Banda di Luciano Ligabue. Un Trio storico che finalmente ha pubblicato proprio in questi giorni il suo primo album, naturalmente un live. “Io legherei la notizia a quella che ha cominciato a circolare in questi giorni di un nuovo disco di Chuck Berry, che uscirà a 35 anni dal precedente”, dice il bassista Antonio “Rigo” Righetti. “Noi abbiamo cominciato a suonare nell’86/87 come classico Power Trio di rock’n roll, quindi ci abbiamo messo quasi 30 anni”.

Il repertorio del disco è quello dei vostri classici concerti?
Si, va a pescare nel grande canzoniere rock’n roll americano, quindi Chuck Berry, Eddie Cockran e via discorrendo. I pezzi, scelti per la maggior parte da Mel, il cantante con gli occhiali un po’ alla Buddy Holly, sono però riarrangiati in chiave rock moderna, dando libero sfogo all’estro dei musicisti. Arrangiamenti fatti per supportare in tre quello che è un lavoro molto più corposo. Bisogna dire che Mel a cantare questi pezzi e riarrangiarli è un numero uno.

L’album è stato registrato dal vivo in studio o proprio durante un concerto?
In realtà ne avevamo fatta una primissima versione andando a suonare in un club di Pavia che si chiama Spazio Musica. Poi Mel lo ha ascoltato e non era contento, quindi siamo tornati in studio e lo abbiamo risuonato con il pubblico che ci stava lì, circa una ventina di persone. Il disco è la testimonianza di quel concerto lì, senza lavori di laboratorio sopra, con un suono molto rock un po’ come piace ai rocker che amiamo noi, da Keith Richards a Neil Young.

Come è nato il Trio Mel Previte & The Gangster of Love?
Come una sorta di side project dei Rockin’ Chairs. Mel aveva già una sua formazione che si chiamava “Mel e i Baci”, che esisteva prima dei Rockin Chairs. L’ultima saletta prove però l’abbiamo vista 30 anni fa, abbiamo sempre continuato a suonare e ad aggiungere pezzi, riarrangiandoli e aggiungendo un tassello diverso ogni sera.

Anche nel periodo in cui suonavate con Ligabue?
Assolutamente si, anzi posso dire che abbiamo utilizzato i Gangster per perdere quella che possiamo definire “l’ubricatura” del giorno dopo, quando ti svegli e hai un pochino di mal di testa perchè hai suonato a San Siro o al Campo Volo. Quasi ogni volta noi ci organizzavamo una data in un locale o in un parco proprio il giorno successivo un grande evento, quasi per tornare sulla terra. Ad esempio una volta, il giorno dopo il primo San Siro, suonammo al Parco Amendola, montando e smontando l’impianto noi.

Nel disco ci sono anche pezzi originali?
No, sono tutte cover. Di pezzi originali Mel non ne scrive, il doverli scrivere dentro quel genere li è anche piuttosto difficile. Gli arrangiamenti comunque sono nostri e spesso lontani dall’originale.

Dove si può trovare il vostro album?
Non ha una distribuzione vera e propria. Sicuramente a Dischinpiazza da Roberto Menabue, oppure su rivertale.net, la stessa etichetta di “Water Hole”, e naturalmente ai concerti.

di Giovanni Botti

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