Omicidi nel mondo del pallone: il nuovo romanzo di Luigi Guicciardi

Una squadra di calcio di serie B che ricorda molto da vicino il Modena Fc e che è reduce da un campionato in cui ha sfiorato i play off, due omicidi uno dietro l’altro e un commissario costretto a indagare in un mondo a lui poco conosciuto. E’ questa la base di partenza del nuovo romanzo del giallista modenese Luigi Guicciardi, intitolato “Nessun posto per nascondersi”, ambientato nel mondo del calcio nostrano. “In effetti il commissario Cataldo non aveva mai indagato in questo mondo particolare – spiega Guicciardi – lui è di origine siciliana, è blandamente tifoso di calcio e non certo del Modena. Però si trova a doverlo fare perchè viene ucciso, dopo essere stato tortuato, il medico sociale della Modenese F.C., squadra in cui c’è un chiaro riferimento a quella della nostra città. La situazione si complica con l’omicidio di un altro personaggio ben più noto a Modena, il bomber brasiliano della squadra Valdir, e Cataldo deve farsi coadiuvare da due sovrintendenti spesso in competizione tra loro: quella Lea Ghedini di cui si era, in parte, invaghito nel romanzo precedente, e il solito De Pasquale”.

In che periodo dell’anno sportivo si svolge l’azione?
Si svolge nell’estate tra la fine di un campionato in cui la Modenese Fc ha sfiorato i play off e l’inizio di quell’altro. C’è la campagna acquisti in corso, con un allenatore licenziato e uno nuovo che deve arrivare.

Una situazione che, omicidi a parte, potrebbe essere presa come un augurio dai tifosi, visto quello che è successo di recente al Modena…
Sicuramente, l’augurio è di rivedere presto il Modena sui palcoscenici del calcio nazionale, almeno come nel mio romanzo, dove è una buona squadra di serie B. Ci vorranno sicuramente degli anni, ma mi auguro davvero che il marchio Modena Fc 1912 e l’organigramma della società si riuniscano intorno a dei volenterosi che amino la città e il gioco del calcio.

Cataldo è un personaggio che cresce e cambia caso dopo caso. Come si è evoluto in questi ultimi romanzi?
Già da un paio d’anni è stato abbandonato dalla moglie che ha un nuovo amante, un avvocato calabrese conosciuto a Modena, e si è trasferita a Reggio Calabria con i figli, che sentono molto la lontananza del padre. Soprattutto la figlia più grande non si è inserita a Reggio Calabria e comunica col padre tramite Skype. La solitudine porta Cataldo a gettarsi anima e corpo nel lavoro e in particolare in questa indagine che deve svolgere, come abbiamo detto, in un mondo che non conosce.

La cornice di questo romanzo quindi è soprattutto la Modena calcistica?
Si sicuramente. Intanto, rispetto ad alcuni romanzi precedenti, l’ambientazione è esclusivamente urbana e non ci sono la montagna o la provincia. Si tratta soprattutto della Modena bene, perchè i giocatori che Cataldo va a interrogare, abitano in viale Vittorio Veneto, viale Reiter, largo Aldo Moro e così via. Non mancano però anche la Crocetta, la Sacca e altre zone che si sono sicuramente un po’ imbarbarite negli anni perchè, come si è evoluta la vita di Cataldo, anche la nostra città, caso dopo caso, è cambiata e non sempre in meglio.

Per conoscere meglio il mondo del calcio modenese hai fatto delle ricerche o hai parlato con qualcuno che lo vive quotidianamente?
In realtà io sono molto appassionato di calcio e lo seguo regolarmente. Mi sono servito soprattutto degli incartamenti e delle notizie che riguardano il Modena di qualche anno fa, degli anni all’incirca tra il 2012 e il 2014, il periodo in cui ho avuto l’idea del romanzo. Naturalmente ho sfoltito la rosa dei personaggi. Il Modena, ad esempio, aveva tre o quattro preparatori atletici e tre medici sociali, mentre nel mio romanzo ce n’è uno solo. Nei riferimenti ai cognomi e alle facce c’è una vaga somiglianza con i protagonisti reali. Lascio al lettore la possibilità di scoprirli se avrà voglia di farlo.

La Modenese esiste veramente, è una importante realtà dilettantistica della nostra città. Hai preso spunto da quella squadra per la tua?
No, in realtà non c’è nessun rapporto tra le due squadre, anche se io voglio molto bene alla Modenese visto che un mio cugino ci ha giocato e mio padre faceva il biglettaio volontario alle sue partite. La squadra del mio romanzo è composta da professionisti e gioca in serie B, mentre la Modenese, come hai detto tu, è un’importante realtà dilettantistica.

Di gialli ambientati nel mondo del calcio si ricorda ‘Il centravanti è stato assassinato verso sera’ di Montalban. Ti sei ispirato a quel romanzo?
In realtà non l’ho letto anche se ne ricordo una trasposizione televisiva. Era ambientato nella Cantera del Barcellona. Io mi sono affidato solo a quel fenomeno particolare che è la fantasia di ogni giallista. In effetti in Italia i Gialli ambientati nel mondo del calcio si contano ‘sul pollice di una mano’.

Ci anticipi qualcosa sul prossimo caso di Cataldo?
Si, sarà ambientato tra Sestola e Modena, in particolare la Modena bene, quella della borghesia, e vi avrà un certo spazio il mondo della chirurgia estetica.

di Giovanni Botti

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