Persone & Storie, i 35 anni dello Studio Appari

Lo Studio Appari, un vero e proprio pioniere in città nell’ambito dell’amministrazione dei condomini, ha compiuto nei giorni scorsi 35 anni di attività e ha festeggiato con un grande concerto al Forum Monzani che ha visto sul palco nientemeno che Claudio Baglioni. Abbiamo contattato il geometra Franco Appari per farci raccontare qualcosa di più su una attività nata nel lontano 1982. “Il tutto è partito dalla collaborazione tra mio padre e me – ci spiega – io ai tempi mi ero diplomato da poco e avevo fatto il servizio militare. Con papà pensammo di aprire uno studio in una piccola laterale della Vignolese, via Costrignano, nel quale ci occupavamo di tante cose, dalla normale attività di geometri, alla contabilità. Poi abbiamo iniziato a gestire il condominio dove abitavamo e quello dove abitavano i nostri familiari e così, quasi per scherzo, il passa parola ci ha portato ad avere la gestione di tantissimi immobili”.

Come si è evoluta, nel tempo, la vostra attività?
Possiamo dire che tutte le nuove normative diventate obbligatorie per i condomini ci hanno dato un aiuto. Prima il capo condominio gestiva tutto, metteva l’avviso di scadenza della bolletta nell’atrio condominiale e tutte le altre spese si gestivano alla bene meglio. Il fatto che siano entrati in vigore tutta una serie di adempimenti per i condomini diventati sostituti di imposta, ha un po’ ridotto l’attività di questi amministratori fac-totum o non professionisti. Noi venivamo anche da un esperienza fiscale e siamo stati pronti a dare un’impronta ancora più professionale per tutti quelli che sono gli adempimenti dei condomini. Il segreto, quindi, è studiare, essere sempre pronti alle nuove normative.

Qual è l’aspetto più complicato nella gestione di un condominio?
Adesso sicuramente è l’assemblea in cui tutte le persone vengono, non dico con il codice civile in mano, ma di certo con tutte le sentenze possibili lette su internet oppure i pareri del loro avvocato e del loro commercialista. La cosa più difficile è che spesso interpretano le sentenze a loro favore, leggono solo il trafiletto in cui c’è scritta una cosa a loro pro. Diciamo che questo fatto ha dei pro e dei contro. Da un lato noi facciamo molto prima a spiegare certe cose, perché ormai tutti sanno, ad esempio, quelli che sono gli adempimenti, la contabilizzazione recentissima etc. Dall’altro però è molto più difficile dover spiegare come si devono applicare tutte queste normative, perché ciascuno pensa di saper già quello che deve fare avendolo letto su internet, anche se non è proprio così.

Le è capitato di vivere qualche assemblea condominiale che potremmo definire ‘strana’?
Diciamo che ci sono tanti tipi di assemblee, da quelle che si svolgono addirittura nello scantinato o nei corridoi dei granai in mezzo alle ragnatele, a quelle invece che vengono effettuate in luoghi particolari, come banche ad esempio, per diversi motivi. Un aspetto interessante è che anche la litigiosità è cambiata nel corso degli anni. Se prima si discuteva semplicemente usando parole forti, adesso si fanno denunce. E’ quindi diventata molto più formale.

Secondo lei come si potrà evolvere nel futuro la sua attività?
Noi ci auspichiamo di riuscire a fare le assemblee di condominio anche in video conferenza, anche se, credo, sarà molto difficile. In certi casi le assemblee sono un po’ logoranti, mentre in altre c’è un ottimo rapporto con la gente e viene riconosciuto davvero quello che fai.

di Giovanni Botti

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