Il bomber della Rosselli: l’intervista a Giuseppe “Beppe” Greco

Un calciatore molto legato a Modena, che ha ancora la voglia di stupire e di divertirsi di un ragazzino. Stiamo parlando di Giuseppe Greco, classe ‘83 di Palermo, attaccante della Rosselli Mutina. Quest’estate Greco è stato uno degli investimenti di maggior spessore della campagna acquisti della Rosselli, squadra che lui definisce “tutta nuova, con giocatori inesperti della categoria. Un gruppo che si deve amalgamare partita dopo partita.”

Innanzitutto Greco, come sta procedendo la stagione?
All’inizio siamo partiti abbastanza male. Poi abbiamo inanellato una serie di 6 risultati utili di fila; non ci stava perdere in casa in malo modo con la Sanmichelese, ma ci siamo ripresi subito da quella sconfitta. Stiamo facendo il percorso che ci aspettavamo: magari dal di fuori la gente si aspettava qualcosa di più. Ma l’Eccellenza è un campionato difficile, sia per chi veniva da categorie superiori che da quelle inferiori.

Cosa ti ha spinto, quest’estate, a accettare l’offerta della Rosselli?
Una chiacchierata con i due patron Gian Lauro Morselli e Paolo Galassini, che conoscevo già dai tempi del Modena. Loro mi hanno parlato del progetto ambizioso della Rosselli, ed io ho accettato perchè ho sempre amato le sfide.

Come hai fatto a calarti in una realtà così lontana dal professionismo?
Subito non è facile, perchè ero abituato ad allenarmi tutti i giorni, accompagnato sempre dallo stress per le partite. Ora, in Eccellenza, gli allenamenti sono 3/4 volte alla settimana. Però, la voglia di giocare, divertirmi e aiutare il più possibile i miei compagni c’è ancora. E’ questa la voglia che mi ha spinto a scendere di categoria, sperando allo stesso tempo di tornare in alto il prima possibile.

Nel vostro girone avete molti derby da disputare. Li sentite molto?
Praticamente ogni domenica è un derby: sono tutte partite speciali, perchè incontri squadre importanti per il panorama calcistico locale. Ho notato però che tutte le formazioni che scendono in campo contro di noi ci affrontano con “il coltello tra i denti”. Forse perchè siamo la squadra che è partita coi pronostici a favore, con una società ambiziosa; per noi, però, non deve essere un alibi, perchè dobbiamo affrontare tutte le partite al massimo per cercare di vincere.

Com’è lavorare con allenatore esperto della categoria come Bob Notari?
Anche lui lo conoscevo dai tempi del Modena, quando faceva parte della Primavera. Pure il mister mi ha parlato quest’estate, convincendomi della bontà del progetto della Rosselli. E’ una grandissima persona e un ottimo allenatore, che si sta mettendo in gioco, con la voglia di fare bene.

Ormai sono anni che abiti in zona, tanto da poterti definire un “formiginese” d’adozione. Come ti trovi?
Mia moglie è di Formigine, quindi conoscevo la zona ancor prima di venire a giocare a Modena. Mi sono innamorato fin da subito del posto: si vive bene, si mangia ancora meglio e la gente è molto aperta. Forse per me è stato più facile per via del calcio, ma al momento non la cambierei con nulla al mondo. Mi manca solamente il mare, perchè sono siciliano palermitano.

Cosa fai nel tempo libero?
Adesso ho molto più tempo da dedicare a mia figlia, visto che i primi 5 anni della sua vita la vedevo 2/3 volte alla settimana, e a mia moglie che, tra l’altro, ora è incinta e mi sta per regalare la mia seconda bambina. Quindi sono molto sereno sotto tutti i punti di vista.

di Mattia Amaduzzi

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