La Liu Jo Nordmeccanica di Marco Fenoglio: l’intervista al nuovo coach bianconero

A maggio l’avevamo lasciato al Palapanini euforico per la vittoria del primo scudetto della storia di Novara, ai danni proprio della Liu Jo Nordmeccanica. Ora coach Marco Fenoglio siede sulla panchina bianconera, chiamato a sostituire Marco Gaspari dopo una deludente prima parte di sagione. Insieme abbiamo fatto una chiacchierata, analizzando le problematiche della squadra e gli obiettivi reali dell’annata bianconera.

Mister, a maggio 2017 era presente al Palapanini come avversario. Ora è l’allenatore della Liu Jo Nordmeccanica, che effetto le fa?
La finale è stata incredibile e il Palazzetto è forse il posto migliore in cui vincere uno Scudetto, sia per la cornice del pubblico sia per la sua storia. Venire ad allenare qui a Modena ha lo stesso effetto.

Che situazione ha trovato al suo arrivo e, conoscendo le difficoltà della squadra, che cosa si può migliorare?
Al momento stiamo facendo un buon percorso. Peccato per aver mancato le Final Four di Coppa Italia, perchè era un nostro importante obiettivo. Però stiamo lavorando bene, intervenendo anche sul mercato, per prepararci al meglio in vista dei play-off.

Quindi l’essere usciti dalla Coppa Italia si può considerare un fallimento, oppure un’opportunità per concentrarsi maggiormente sul campionato?
Dal punto di vista sportivo è un fallimento, perchè quel tipo di partite lì non si giocano per partecipare o per alleggerire il carico di lavoro, perchè alla fine sarebbero state un paio in più. Io ci tenevo molto a giocare le Final Four, ma avevo preso in mano la squadra solamente da due settimane e non è sempre facile.

Cosa manca alla Liu Jo Nordmeccanica per competere con le prime della classe, ovvero Conegliano, Novara e Scandicci?
Credo che queste tre formazioni abbiano una struttura e un’organizzazione di squadra superiori a noi, sia come sestetti che come panchina. Il nostro obiettivo dunque è arrivare ai play-off e giocarci al meglio le sfide secche, perchè altrimenti disputare una serie di 5 partite contro queste formazoni diventa difficile. Come è successo l’anno scorso però può capitare che due sfavorite, come Liu Jo e Novara, si ritrovino in finale. I play-off sono un altro campionato e bisogna giocarselo.

Visto che lei ha anche allenato squadre maschili, quali sono le differenze tecniche tra le due pallavolo e quale preferisce?
Secondo me sono due sport totalmente differenti, che non hanno niente in comune, a parte il nome. Sono due filosofie di gioco completamente diverse: quella maschile è molto complessa, con diverse soluzioni d’attacco e con una velocità maggiore. Se dovessi scegliere, avendo fatto più pallavolo maschile, sceglierei quella.

A inizio stagione l’obiettivo conclamato del Presidente Cerciello era lo Scudetto. Che cosa le ha chiesto quando l’ha contattata?
E’ normale che una proprietà che investe tanto, dal punto di vista personale punti sempre al massimo. Quando mi hanno chiamato ho cercato di fargli capire che ci sono altre squadre più attrezzate della nostra. Attualmente, con grande onestà, è complicato competere con Conegliano e Novara.

Come si trova a Modena? Ha altre passioni oltre al volley?
Mi trovo benissimo. Grazie alla presenza dell’Azimut Modena Volley c’è la possibilità di stare a contatto con una grande realtà e fare molti aggiornamenti. Per lavorare è il posto migliore che ci sia: ho trovato un’ottima organizzazione societaria e logistica. Oltre alla pallavolo, mi diletto negli sport di resistenza come corsa o bicicletta.

di Mattia Amaduzzi

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