La tana di chi ama il Modena: l’intervista a Enrico Morselli, ideatore della Tana Gialloblù

Tutto è partito da Enrico Morselli, da sempre tifoso del Modena, e dalla sua tabaccheria di via Carlo Sigonio. Prima l’organizzazione di mostre con cimeli gialloblù, poi le feste con la presenza di grandi calciatori del passato, poi ancora lo sbarco su Facebook come gruppo per discutere e dire la propria opinione sulle vicende canarine. E ora anche un canale Youtube con veri e propri appuntamenti giornalistici. La Tana Gialloblù è sempre di più un punto d’incontro per chi ama il Modena, in qualsiasi categoria si trovi. “Il mio sogno nel cassetto è farne un vero e proprio circolo legato alla passione per il Modena – spiega Enrico – non vedo, al momento, la Tana Gialloblù come gruppo di tifosi allo stadio”.

Enrico, come ti è venuta l’idea della Tana Gialloblù?
E’ nata dalla mia incredibile passione per il Modena, che seguo da più di 40 anni, e dal desiderio di creare un luogo di ritrovo per i tifosi gialloblù. Dopo aver organizzato, nella tabaccheria che avevo, mostre con cimeli storici, ho cominciato, con poche speranze, a chiamare i giocatori del Modena del passato che, con mia sorpresa, hanno tutti risposto presente, tant’è vero che alle feste in tabaccheria, un locale abbastanza piccolo, siamo arrivati ad avere anche 200-250 persone. E’ da questo entusiasmo che ho visto esserci ancora intorno al Modena, nonostante tutte le difficoltà, che è partita la Tana Gialloblù.

Ultimamente hai fatto un ulteriore passo in avanti, creando un canale Youtube…
Si ho creato la Tana Gialloblù Channel, la cui programmazione è divisa in due parti: la prima è basata sul mio commento sulla partita della domenica e sulla situazione del Modena, che faccio con molta modestia, non essendo un giornalista o un intenditore, ma un tifoso. La seconda, invece, è dedicata all’ospite a sorpresa che, quasi sempre, è un protagonista del Modena del passato. Ad esempio di recente ho avuto Sauro Frutti (in foto con Enrico Morselli n.d.r.) che è venuto appositamente da Mantova, dove vive, per un’intervista di 13 minuti e mezzo. Una cosa che mi ha fatto molto piacere.

Quindi un canale che possiamo definire giornalistico, gestito però da un tifoso…
Esatto, sono chiacchiere in libertà che faccio io da tifoso in stile giornalistico, senza ovviamente pretendere di fare il giornalista visto che non lo sono.

Hai avuto riscontri da parte della società?
Si della società conosco in particolare un paio di persone, oltre al presidente, che mi hanno fatto i complimenti per la trasmissione.

Anche i tifosi possono intervenire durante le trasmissioni?
Si tutte le domenica dalle 17 alle 23, dopo la partita, chiunque può inviare un commento vocale via whatsapp. Noi poi mandiamo in onda quello che ci sembra più bello e più avanti registreremo una puntata in cui li raggrupperemo e il faremo ascoltare tutti, ovviamente se non sono offensivi. Mi piacerebbe anche arrivare ad ospitare fisicamente i tifosi stessi, perchè i protagonisti veri sono loro.

Enrico ti ricordi la prima partita del Modena a cui hai assistito?
Certo, è stata Modena-Reggina del 1971, vittoria dei canarini per 1-0 con gol di Spelta su rigore. Mi ci portò mio padre, purtroppo scomparso di recente.

E il campionato in corso come lo vedi?
Prima della partita col Classe ero abbastanza tranquillo perchè vedevo un Modena in crescita. Ora invece la vedo molto dura. Credo che per tornare in C ci voglia un miracolo.

 

di Giovanni Botti

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