Sabbi tra passato e presente: il nuovo opposto canarino si racconta

Arrivato quest’estate in punta di piedi, ben conscio della grande opportunità da prendere al volo, sta stupendo tutti per la grinta e la concretezza messe in scena nel “Tempio della Pallavolo”. Parliamo dell’opposto dell’Azimut Modena Volley, Giulio Sabbi, classe ‘89 di Palestrina. Con lui abbiamo fatto una chiaccherata a tutto tondo, scoprendo la persona dietro all’atleta.

Innanzitutto Giulio, come ti stai trovando a Modena?
Benissimo. E’ tutto perfetto: ambiente, società e tifosi; è come lo immaginavo perchè Modena è un club molto importante. Oltretutto in campionato siamo partiti col piede giusto. Quindi avanti così.

Ti aspettavi di diventare così presto l’idolo del PalaPanini?
E’ ancora presto per essere definito in questo modo. Evidentemente mi acclamano perchè vuol dire che apprezzano il mio modo di giocare. Io sono fatto così: quando entro in campo dò tutto quello che ho. Ma non lo faccio perchè voglio dimostrare qualcosa. Semplicemente perchè sono fatto così.

Tu e Bruno sembra che giochiate insieme da tanto tempo. Qual è il segreto della vostra intesa?
Non c’è alcun segreto. Per un opposto, piuttosto che un centrale o uno schiaccitore, è semplice trovare l’intesa e la sintonia con un grande palleggiatore come Bruno. Magari ha anche lui i suoi meriti… (ride)

Com’è invece lavorare con un coach come Radostin Stoytchev?
E’ un mister molto importante, che chiede tanto sacrificio in campo. Non tralascia niente: anche in sala pesi viene a controllare ogni minimo dettaglio. A me piace molto, perchè è molto attento ai particolari e vuole che tutto sia fatto con la massima perfezione. Solo in questo modo, infatti, si può creare qualcosa d’importante.

Facciamo un passo indietro. Prima di tornare l’anno scorso a Molfetta, sei andato a giocare in Cina e in Francia. Che esperienza è stata quella di giocare all’estero?
Venivo dalla delusione di essere andato via dalla Lube dopo appena una stagione. Avevo la possibilità di rimanere in Italia, ma non era nelle mie corde. Volevo provare un’esperienza nuova e andarmene dal nostro paese, per calmare un po’ le acque. Ho scelto la Cina anche per questioni economiche: non voglio essere ipocrita. Inoltre c’era anche Savani con me, che già conoscevo e con cui avevo già giocato. E’ stata un’esperienza di vita importante, perchè non è facile andare a giocare dalla parte opposta del mondo; pallavolisticamente il campionato non era un granchè, ma è stata comunque bello viverlo. In Francia logicamente il livello era più alto; ero arrivato lì solamente per giocare i play-off. Pure questa è stata un’esperienza formativa, anche se purtroppo non è finita come volevo. Siamo usciti in semifinale, in gara 3 dopo aver vinto la prima partita.

Capitolo Nazionale: conti di tornare presto in azzurro?
Continuerò sempre a puntare sulla Nazionale, e a dare il massimo ogni volta che scenderò in campo. Certo però che chi sbaglia dovrebbe essere sostituito.

Domenica ci sarà un match importante, contro la tua ex squadra la Lube Civitanova. Che partita sarà?
Giocheremo contro la formazione più forte e la favorita alla vittoria finale. L’affronteremo nel migliore dei modi, consapevoli che non sarà facile. L’abbiamo già incontrata in Supercoppa, dimostrando di potercela giocare alla pari, se non addirittura meglio. Massima concetrazione e massimo impegno, sapendo che ci sarà da sudare e da lottare.

Parliamo di te. Chi è Giulio Sabbi al di fuori del campo di gioco del Palapanini?
Sono un ragazzo tranquillo. Dopo aver passato la maggior parte della giornata al Palazzetto, cerco di stare con la mia ragazza, visto che durante l’estate non ci vediamo quasi mai. Sono un grande tifoso della Lazio: guardo sempre le partite alla tv. Ha un allenatore, che non lascia niente al caso, come ha fatto l’anno scorso. Inoltre sono un grande appassionato di Vespe. Ho un modello 125 Px; appena posso, vado ai raduni nazionali vicino a casa mia a Treviso.

di Mattia Amaduzzi

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