Ah, la Ghirlandina: breve storia della torre civica simbolo di Modena

Restaurata di tutto punto, giusto pochi anni fa (nel triennio 2008-2011), dall’alto dei suoi quasi 90 metri di altezza, la Ghirlandina si staglia su Modena, in coppia con lo straordinario Duomo. Ed è quasi un miracolo che questa torre civica sia arrivata ai giorni nostri, intatta e solida, nonostante la pendenza. Monumento riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Unesco, la Ghirlandina suscita nei modenesi un senso e un sentimento di appartenenza. Pare che sia stata battezzata “Ghirlandeina” per via delle balaustre in marmo che ne incoronano la guglia, ‘leggiadre come ghirlande’. Oltretutto, entrando in città, la si vede da ogni punto cardinale. E salire fino in cima, ovviamente scalino per scalino (eh sì, senza ascensore), è un’esperienza da provare perché dall’alto si può godere di una vista a 360% sulla città, la Bassa e l’Appennino.

La relazione della Ghirlandina col Duomo è sempre stata ritenuta imprescindibile. A differenza del Duomo, tuttavia, la torre civica manca una sia pur minima traccia o memoria che ricordi le circostanze della sua prima edificazione. Premesso che resta plausibile la contemporaneità delle sue opere, almeno a livello di progetto, è lecito pensare che la realizzazione della torre ebbe corso a sé. Il dibattito sulla cronologia della Ghirlandina è tuttora aperto perché mancano, per le prime fasi costruttive, fonti storiche dirette. Si evidenziano quattro fasi costruttive: la prima, legata al celebre architetto Lanfranco (fine XI-inizio XII secolo), la seconda legata ai maestri campionesi (1179-1184), e le successive del 1261 e del 1319.

Entro il 1160 circa, si scavarono le fondamenta e si innalzò la torre fino a 11 metri di altezza. Sembra certo che nel 1169 i lavori fossero arrivati da qualche tempo alla sommità del secondo ripiano esterno della torre. Intorno al 1184, dopo una breve pausa a causa dell’assestamento del cantiere, la costruzione arrivò al quinto piano sormontato da quattro torrette angolari. Nel 1261 venne costruito il sesto piano, inglobando le torrette. Nel 1319 la torre venne terminata con la cuspide ottogonale, squisitamente gotica e in origine ornata da numerose guglie, su disegno di Enrico da Campione. Nel 1327 gli statuti cittadini dell’epoca dispongono che in vani interni alla torre venga custodito l’archivio comunale; nel 1338 risultano costruite strutture di collegamento tra la Ghirlandina e il Duomo (che probabilmente sussistevano già da tempo). L’esterno della Ghirlandina è caratterizzato da un sostanzioso apparato scultoreo e da un rivestimento per il quale venne di sicuro utilizzato materiale di reimpiego, proveniente dalla Mutina romana.

di Francesco Rossetti

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