Francesca Stanguellini tra storia e attualità: l’intervista alla titolare dell’omonima azienda

Una terra che è stata in grado di regalare agli amanti dei motori alcune tra le vetture più belle e veloci del mondo. Una città che ha ospitato personaggi che hanno completamente rivoluzionato il mondo delle gare in pista. Chiunque si trovi per la prima volta a passeggiare tra le strade del nostro centro, non può non percepire la passione per i motori che ha da sempre profondamente segnato la nostra gente. Tra le numerose testimonianze che si possono scovare, solo una si può fregiare del titolo di più antico nome modenese, attivo nel campo delle automobili addirittura dal 1900: “La nostra famiglia vive immersa nel rombo dei motori da generazioni – ci spiega Francesca Stanguellini, titolare dell’omonima azienda – e questa passione ci viene tramandata da più di cento anni”.

Quando e come nasce il marchio Stanguellini?
Nel 1879 Celso Stanguellini, nonno di mio nonno Vittorio, fondò l’omonima società per la realizzazione, l’accordatura e il commercio di strumenti musicali. I timpani Stanguellini, brevettati, riscossero grande successo. Nel 1900 il mio bisnonno Francesco intraprese l’attività di costruttore, noleggiatore e commerciante di biciclette in centro a Modena. In seguito si dedicò alle auto, prendendo la rappresentanza della Fiat a Modena, che si è tramandata per generazioni tramite mio nonno Vittorio e mio papà Francesco.

In che modo si è evoluta l’azienda negli ultimi 50 anni?
La produzione automobilistica terminò all’inizio degli anni ’70 con la produzione della Momo Mirage per conto dell’importatore statunitense. L’attività proseguì successivamente come concessionario Fiat anche dopo la morte di Vittorio avvenuta nel 1981. Nel 1996 per volontà di mio papà Francesco, nacque il museo dell’auto storica, nel quale sono esposte le vetture marchio Stanguellini più significative. Nel 2017 il museo è stato completamente rinnovato e si trova in Via Emilia Est, 756.

Secondo lei, per quale motivo Modena è per tradizione legata al mondo dei motori?
Negli anni ’50 Modena era conosciuta come la capitale dell’automobile da corsa. Mio nonno Vittorio prima e Ferrari poi, dal 1925 in poi hanno fondato le loro scuderie proprio in queste terre. La competizione e la stima reciproca, hanno fatto da traino alla passione motoristica dei modenesi.

Che tipo di esposizione realizzerete nella settimana della Motor Valley?
In occasione della settimana di eventi, il Museo Stanguellini aprirà regolarmente e ospiterà per tutto il mese di maggio e di giugno una mostra personale dell’artista-architetto bolognese, Andrea Quartieri. Un grande personaggio che, dopo aver lavorato un paio di anni come architetto in Ferrari, negli anni d’oro di Schumacher e Barrichello, ha realizzato numerosi quadri di Motoring Art, dedicandosi soprattutto alle auto degli anni ’40, ‘50 e ’60. Per visitare il museo è sempre gradita la prenotazione: email info@stanguellini.it, telefono 059/361105. Inoltre abbiamo deciso di creare uno spazio in centro, in Piazza XX Settembre.

Che tipo di esperienza si trova a vivere il turista da Stanguellini?
Dopo il rinnovamento del museo abbiamo avuto un buon numero di visitatori, molti stranieri, ma anche molti appassionati italiani, che decidono di fare un viaggio nella storia dei motori nostrani. Oltre alle vetture da noi costruite e altre di grandi marchi, sono esposti gli strumenti del lavoro che per tanti anni ha supportato l’attività e la passione della mia famiglia.

Quali sono i tre pezzi di cui andate più fieri?
Non è facile scegliere, ma dovendo farlo credo la Fiat tipo 0 targata Mo1, prima vettura immatricolata a Modena, il Colibrì, vettura da record con telaio tubolare Stanguellini, carrozzeria di tipo aeronautico, approntata dalla Gransport di Modena su disegno di Franco Scaglione, motore Guzzi posteriore, e la Stanguellini formula Junior, la vettura più vincente costruita da Vittorio Stanguellini.

 

di Francesco Palumbo

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