Modena Ieri & Oggi: la storia delle prime elezioni libere

Quelle di domenica scorsa sono state le sedicesime elezioni amministrative della storia di Modena. La prima tornata elettorale per scegliere il sindaco risale all’immediato dopo guerra e per la precisione all’aprile del 1946. Dopo la liberazione dal nazifascismo del 22 aprile del ‘45, la ricostruzione in città avvenne soprattutto sotto la direzione del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) e fu scelto come sindaco Alfeo Corassori (foto da wikipedia), comunista, coadiuvato da due vice sindaci: il socialista Roberto Monzani, che di mestiere faceva il commerciante, e il conte Giuseppe Forni, democristiano. Furono loro, il 2 giugno del 1945, a presiedere la prima riunione della giunta modenese formata dai rappresentanti di tutti i partiti democratici.

Una compagine che restò in carica fino alla primavera del ‘46, quando furono indette, come già ricordato, le prime elezioni libere dopo il ventennio fascista, prime amministrative della nostra storia. E per l’occasione il suffragio divenne finalmente universale, visto che, per la prima volta, furono ammesse al voto anche le donne. Il PCI vinse nettamente con il 48, 12% dei voti e la sinistra, considerando anche il Partito Socialista (19,13%), ottenne la maggioranza con circa il 69%, conquistando 28 seggi (20 del PCI e 8 dei socialisti).

La Democrazia Cristiana si fermò, invece, al 27,79% dei voti, conquistando 11 seggi. Un solo seggio, infine, ottennero i liberali. La vittoria comunista fu salutata mettendo sulla Ghirlandina una grande insegna con falce e martello e il nuovo consiglio comunale confermò come sindaco lo stesso Alfeo Corassori, che restò in carica fino al 1962.

Un mese e mezzo dopo, il 2 e 3 giugno, ebbe luogo il referendum per scegliere tra Monarchia e Repubblica ed è interessante leggere i dati della provincia di Modena, confrontandoli con quelli complessivi di tutta la penisola. Nella nostra città ci fu una affermazione della Repubblica molto più netta che a livello nazionale. Ben il 70, 7% dei modenesi votarono a favore del sistema repubblicano, mentre quelli che scelsero la Monarchia furono soltanto il 29,3%. Questo mentre a livello nazionale la Repubblica si impose con una scarto molto inferiore, 54,3% contro il 45,7% dei monarchici.

Interessante anche andare a scorpire i dati locali delle prime, importantissime, elezioni italiane, quelle del 1948, fondamentali per la scelta del nostro paese di stare col blocco Occidentale o con quello comunista. La propaganda cattolica si rivelò molto efficace anche in una città “rossa” come Modena, facendo si che la DC avesse una crescita di diversi punti percentuali rispetto al 1946. Passò infatti dal 27,79% dei voti ad oltre il 32%.

 

di Giovanni Botti

WP-Backgrounds Lite by InoPlugs Web Design and Juwelier Schönmann 1010 Wien