Modena Ieri & Oggi: quel 22 aprile del 1945

Martedì 25 aprile si celebra la Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e della fine della guerra. Una data scelta convenzionalmente in quanto il 25 aprile del 1945 fu il giorno della liberazione di Milano e Torino, le due grandi capitali del Nord, anche se in realtà l’Italia Settentrionale fu liberata in un arco di tempo più ampio che va dal 21 aprile (Bologna) al 1° maggio. Modena invece fu liberata il 22 aprile, era una domenica, assieme ad altri centri della provincia.

Un’insurrezione popolare e l’intervento delle formazioni partigiane di Nonantola e Castelfranco portarono alla cacciata dalla nostra città degli ultimi nazifascisti asserragliati all’interno dell’Accademia Militare sotto la guida del comandante Forster. Un giorno davvero speciale con le campane che suonavano a festa, come raccontano le cronache dell’epoca, e sui tetti e alle finestre sventolavano lenzuola bianche, vero e proprio segnale per mostrare agli alleati che la città era già libera e per impedire il bombardamento predisposto dagli americani, intenzionati ad accelerare le operazioni militari. Il Cnl (Comitato di Liberazione Nazionale) insediò nuove autorità: il democristiano Tavoli divenne prefetto, il socialista Gregorio Agnini, presidente della Provincia e soprattutto Alfeo Corassori fu eletto sindaco.

Fu nel primo pomeriggio della stessa domenica 22 che passò per le strade del centro il primo carro armato Sherman dell’esercito americano, proveniente da Bologna e gli alleati, una volta arrivati in città, trovarono ad attenderli proprio il neo sindaco Corassori. Il 25 aprile fu organizzata una manifestazione popolare in Piazza Grande per festeggiare la fine della guerra. Una grande gioia che non poteva però far dimenticare i morti e le distruzioni degli anni della guerra. Diversi furono i bombardamenti che Modena subì anche nei giorni immediatamente precedenti la liberazione, nonostante il senato accademico dell’Università avesse chiesto che la nostra città fosse dichiarata “città aperta”, cioè senza attrezzature militari e postazioni difensive, e che quindi fosse risparmiata dalle bombe e dalle operazioni militari.

L’ultimo tragico attacco aereo è datato mercoledì 18 aprile 1945. Dopo un paio di incursioni senza gravi conseguenze durante la mattinata, il bombardamento vero e proprio iniziò nel primo pomeriggio, poco dopo le 15. Presa di mira soprattutto la zona del Palazzo dei Musei e di via Rua Muro, dove si trovava la caserma fascista della Brigata nera. Anche quel giorno furono diversi i morti e gli edifici distrutti. Alla fine della guerra in totale, nella sola Modena, furono 368 le vittime delle bombe, 199 le case completamente distrutte, 405 quelle danneggiate.

di Giovanni Botti

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