Quindici anni di Terramara: ne parliamo con la curatrice Cristiana Zanasi

Tutto è pronto per la riapertura del Parco archeologico di Montale che inaugura la stagione il 15 settembre, stagione che si protrarrà, tutte le domeniche e festivi, fino al 3 novembre. Ne parliamo con Cristiana Zanasi, curatrice del Museo Civico Archeologico Etnologico e del Parco della Terramara.

Zanasi, domenica 15 il Parco di Montale riapre i battenti, dopo alcuni interventi di manutenzione. Quali?
Il Parco viene sottoposto periodicamente a interventi di manutenzione, soprattutto rispetto alle strutture in legno. Ma a 15 anni dall’inaugurazione si è reso necessario un intervento di sostituzione della palizzata che circonda il settore del museo all’aperto, oltre alla sostituzione di alcuni dei pali che sostengono le due abitazioni ricostruite.

La giornata inaugurale porta come titolo “Costruire senza mattoni”: perché?
Fa riferimento agli intonaci delle case, che erano costruite senza mattoni, ma con pali in legno e pareti realizzate con un intreccio di rami di frassino o nocciolo, oppure frasche, o canne palustri. Le pareti venivano poi ricoperte da un intonaco ottenuto da un impasto costituito da limo, sabbia e materiale organico. Per realizzare questo intervento ci siamo rivolti all’associazione Terraepaglia, specializzata in bioedilizia. Il rifacimento degli intonaci viene realizzato fra il 13 e il 15 settembre in forma di workshop. Il 15 presentiamo i risultati e proponiamo un laboratorio a tema per i bambini.

Il 22 settembre toccherà a L’Arte del vasaio? In cosa consisterà la giornata?
Negli scavi è stata trovata un’enorme quantità di frammenti di vasellame ceramico, utilizzato per cuocere, conservare e consumare cibi e bevande. Le analisi sui reperti hanno consentito di comprendere e riproporre il processo produttivo dei vasi, dalla ricerca della materia prima, alla modellazione, alla cottura. Il pubblico potrà assistere alla dimostrazione della produzione ceramica, eseguita da esperti artigiani. Per i più piccoli ci sarà un laboratorio di modellazione dell’argilla per creare tazze e ciotole.

Il vino sarà al centro della giornata del 29 settembre?
Sì, le indagini confermano la presenza a Montale di vinaccioli appartenenti alla specie coltivata, identificati anche in altri siti dell’età del bronzo. È dunque certo che fin da quell’epoca si consumassero bevande fermentate e in particolare il vino, che, nel caso di Montale, sembrerebbe sostituire una bevanda ottenuta dalle bacche di corniolo, i cui semi compaiono negli strati più antichi della terramara. Il 29 settembre, oltre a archeologi e archeobotanici, sarà presente al Parco anche l’Associazione Italiana Sommelier per far degustare al pubblico due proposte di vino, scelti fra i vitigni più antichi del territorio.

Un’occhiata alle domeniche successive: quali i temi e le curiosità?
La dimostrazione sulla fusione del bronzo (6 ottobre) coniugherà alla sperimentazione scientifica una dimensione quasi magica. Alle suggestioni dell’ultima fusione al tramonto seguirà un concerto con strumenti tradizionali che spaziano dall’Oriente al Sudamerica, all’Africa. Le domeniche del 13 e 20 ottobre avranno come protagonisti esperti della produzione di perle di vetro e di tessitura. Il 27 ottobre tutti “Archeologi per un giorno” per sperimentare lo scavo archeologico. L’1 e il 3 novembre sono dedicati ad Halloween fra “dolcetti e sacchetti”, confezionati in pelle lavorata con antiche tecniche, e “Storie di scheletri e ceneri” per svelare, con un po’ di brivido, i rituali funerari di 3500 anni fa.

Quali sono i risultati e le prospettive nel medio-lungo periodo del Parco archeologico?
A 15 anni dall’inaugurazione del Parco di Montale, i dati dei visitatori confermano nel complesso la validità e il successo della proposta culturale e delle scelte fino ad oggi effettuate: 10.000 bambini e ragazzi ogni anno scolastico dalle scuole di Modena, Provincia, Regione e fuori Regione per un totale, ad oggi, di oltre 155.000 presenze. Le aperture per il pubblico (una media di 22 all’anno in autunno e primavera) richiamano mediamente 4000 visitatori all’anno con circa 200 presenze per ogni apertura, per un totale, ad oggi, di 85.000 presenze. Ora occorre proseguire nel percorso di innovazione e ricerca che ha contraddistinto il progetto implementando le proposte di attività che affiancano la visita; creando occasioni di coinvolgimento, apprendimento e divertimento “consapevole”; mantenendo il filo diretto con le esperienze europee che ci hanno accompagnato per tutto il percorso; accettando la sfida delle nuove tecnologie per coniugare all’esperienza immersiva della visita al parco anche una dimensione virtuale.

Quando l’ingresso è gratuito?
Le prime domeniche del mese e in occasione di eventi e manifestazioni di carattere nazionale come il 22 settembre: in quel caso la gratuità è collegata alle Giornate Europee del Patrimonio.

Info: www.parcomontale.it

 

di Francesco Rossetti

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