Una cantante di cuore: l’intervista a Cristina D’Avena

Il nome di Cristina D’Avena è sinonimo di numeri da capogiro tra dischi venduti, sigle dei cartoni animati incise, collaborazioni, partecipazioni televisive, premi e molto altro. In attesa del suo concerto, a Nonantola il prossimo 15 dicembre, abbiamo voluto conoscerla meglio, per la gioia di quelli, tanti, tra i nostri lettori che sono suoi fans!

Il tuo sogno da bambina era questo? Volevi cantare e, dal Valzer del Moscerino in poi, ci sei felicemente riuscita?
Guarda, io da piccolina, oltre a cantare, volevo fare il medico, perché mio papà era medico e io volevo diventare neuropsichiatra infantile, una branca della medicina molto importante che mi appassiona moltissimo. Ho studiato, ho quasi finito e, ti dico la verità, con un po’ di buona volontà, forse, mi potrei anche laureare. Il mio sogno da bambina era diventare medico, ma forse il mio vero destino era quello di cantare, perché non ho mai smesso di farlo e di divertirmi con la musica!

Un neuropsichiatra infantile con il suo lavoro cerca di fare stare bene i bambini, tu lo hai fatto in un altro modo…
Infatti! Alla fine ho fatto la stessa cosa, usando la musica!

Tutti ti amano per le sigle dei cartoni animati giapponesi, ce n’è una preferita?
Diciamo che amo Licia perché sono stata la Licia della televisione, quando è uscito il telefilm. Ho seguito la storia ed è un po’ nel mio cuore. E’ il cartone che, tra i tanti che mi piacciono, amo un po’ di più! Ce ne sono molti altri ma, visto che mi fai la domanda, quello che mi può piacere di più, quello che ho di più nel cuore, è sicuramente Licia!

A proposito di sigle, il tuo ultimo lavoro è un cd, “Duets. Tutti cantano Cristina”, primo nelle classifiche musicali italiane. Hai chiamato a duettare con te nomi prestigiosi della musica italiana. Sta andando bene come ascolti, vendite e anche come recensioni. Hai conquistato critici musicali solitamente molto severi!
Credo che sia un lavoro che piace per la sua semplicità. E’ un disco estremamente umile, bello ma umile, con artisti che hanno cantato col cuore, tornando indietro nel tempo e amando il cartone di quando erano bambini. E’, insomma, un disco molto, molto vero.

Adesso sei ospite d’onore e giurata alla 60esima edizione dello Zecchino d’Oro, sotto la direzione artistica di Carlo Conti. Hai fatto davvero tante cose, la tua carriera è costellata di tappe importanti, divertenti e diverse tra loro. C’è qualcosa che ancora non hai fatto e vorresti fare?
Un musical sicuramente, poi mi piacerebbe fare anche un altro telefilm, per tutti a questo punto, visto che ora mi rivolgo a un pubblico anche adulto. Ma sicuramente, ancora di più, mi piacerebbe fare un musical!

Hai già in mente qualcosa in particolare? Un titolo? Una favola?
Brava! Sì, mi piacerebbe fare una favola da portare in teatro, magari rivisitandola in chiave moderna, ma sicuramente una favola, sì!

Tra la promozione del cd e l’impegno con lo Zecchino D’Oro, avrai giornate e mesi pieni di impegni. Come un’inarrestabile eroina dei cartoni, vulcanica e indomita, avrai sicuramente altri progetti già in cantiere, si possono svelare?
Ma chissà?! Può essere, sì può essere che ci siano… sono talmente in cantiere ed embrionali, però, che non li posso svelare. E’ così, però, hai fatto centro… ci sono!

Per i tanti che la amano, l’appuntamento con Cristina D’Avena è al Vox Club di Nonantola per la serata ‘Trashissima’ del 15 dicembre.

di Patrizia Palladino

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