Al Teatro San Carlo, venerdì 23 febbraio, si parla di Welfare, politica, economia e etica

Venerdì 23 febbraio proseguono alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) le lezioni del ciclo dedicato al tema Politica. Istituzioni e società nelle culture dell’Occidente, ideato dal Centro Culturale. L’incontro di venerdì, dal titolo Welfare. Le politiche sociali tra economia ed etica, sarà tenuto da Elena Granaglia, professoressa di Scienza delle finanze presso l’Università di Roma Tre. Granaglia fa parte del comitato scientifico della “Rivista delle politiche sociali”, del comitato editoriale della “Rivista italiana degli economisti” e della redazione del “Menabò di etica ed economia”. In passato ha partecipato ai lavori della Commissione di inchiesta sull’esclusione sociale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Nei suoi studi si è occupata del concetto di equità e del tema della redistribuzione delle risorse, con particolare riguardo all’evoluzione storica del welfare in Europa e alle teorie della giustizia distributiva nei loro rapporti sia con i mercati, sia con le politiche sociali delle istituzioni pubbliche in campo assistenziale e sanitario. Ha pubblicato recentemente: Modelli di politica sociale (Bologna 2001); Dobbiamo preoccuparci dei ricchi? Le disuguaglianze estreme nel capitalismo contemporaneo (et al., Bologna 2014); Il reddito di base (et al., Roma 2016).

Il termine stato sociale comincia a diffondersi soltanto a partire dalla seconda metà dell’Ottocento in Germania. Da allora diverse sono state le definizioni proposte. Fra le più utilizzate, vi è quella di Asa Briggs, secondo cui gli obiettivi perseguiti dal welfare sono tre: assicurare un tenore di vita minimo a tutti i cittadini; dare sicurezza agli individui e alle famiglie in presenza di eventi naturali ed economici sfavorevoli; consentire a tutti di usufruire di alcuni servizi fondamentali, quali l’istruzione e la sanità. Come concreta realizzazione storica, lo stato sociale si sviluppa nelle democrazie di massa occidentali a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Differenti sono i modelli seguiti. Vi è il modello socialdemocratico, che caratterizza il mondo scandinavo, dove livelli elevati di tutela sono assicurati all’universalità dei cittadini, ampio spazio è attribuito all’offerta pubblica di servizi e istituti centralizzati di contrattazione collettiva permettono una bassa dispersione nella distribuzione primaria dei redditi. Vi è il modello liberale, seguito dai paesi anglosassoni, dove i livelli di tutela sono più ridotti e concentrati selettivamente sui più poveri, i trasferimenti monetari sono preferiti rispetto a quelli di servizi e forti ineguaglianze caratterizzano la distribuzione primaria dei redditi.

Vi è il modello continentale, tipico dell’Europa centrale, dove, pur esistendo una protezione di base per i più poveri, restano predominanti gli schemi mutualistici, tesi al mantenimento nel tempo dei diversi standard di vita. Infine, vi è il modello mediterraneo dove, sotto l’influenza della dottrina sociale della Chiesa cattolica, l’onere di molte responsabilità di cura resta affidato alla famiglia. “Dopo gli anni d’oro – spiega Elena Granaglia -, che vanno dal secondo dopoguerra alla metà degli anni Settanta, numerose sono oggi le sfide che i diversi modelli di stato sociale devono affrontare. Alcune derivano dall’espansione delle domande di protezione sociale, a seguito dell’aumento delle attese di vita, della minore stabilità delle famiglie, dei mutamenti nella struttura industriale e dell’emigrazione dai paesi in via di sviluppo. Altre sono legate alle crescenti difficoltà per l’intervento pubblico sul piano sia del finanziamento, sia della individuazione di assetti capaci di soddisfare utenti sempre più alla ricerca di sostegni personalizzati”.

La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio previsto alle ore 17,30. L’incontro sarà trasmesso anche in diretta web collegandosi al sito www.fondazionesancarlo.it. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente sullo stesso sito, dove sarà accessibile gratuitamente. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione.

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