Tempo libero, dalla Russia con amore: dal 3 al 5 maggio tre serate dedicate al Festival

L'orchestra e il coro dell'Armata Rossa o Alexandrov Ensemble (Lapresse)

Torna anche quest’anno in città la manifestazione “Serate Russe in Italia”, ottava edizione del festival internazionale delle arti che si svolge da venerdì 3 a domenica 5 maggio. La manifestazione offre l’occasione per approfondire rapporti di conoscenza e scambio a livello culturale ed economico, e mira a coinvolgere le realtà culturali e artistiche della Russia e dell’Italia con un interscambio di conoscenze attraverso il linguaggio universale dell’arte, declinato nella musica, nella danza, nel canto e nelle arti figurative.

Il programma prende avvio venerdì 3 maggio alle 21, al Forum Monzani di via Aristotele 33 con il concerto del Coro dell’Armata Rossa (foto). L’ensemble Alexandrov, in collaborazione con la Fondazione Pavarotti, propone un grande concerto di beneficenza, a favore della Lions for Stoma Care. Ingresso con donazione a partire da 28 euro (prenotazione posto 10 euro). Informazioni e prenotazioni: info@festivalcontest.net (324.8444548).

Il Coro della Armata Rossa, è il coro militare più importante del mondo, la più grande celebrazione della cultura e dell’arte russa. L’ensemble, composto da un coro maschile, un’orchestra e un corpo di ballo, è stato fondato nel 1939. Sebbene la maggior parte dei componenti attuali siano civili, tutti vestono l’uniforme dell’esercito per i concerti e sono un punto fermo nelle celebrazioni a tema militare in Russia. Le altre due serate al Teatro Storchi saranno invece a ingresso libero. Sabato 4 maggio alle 20.30 è in programma l’esibizione di tutti i cori iscritti al premio “A. Alexandrov”, mentre domenica 5 maggio alle 18.30 il teatro di Largo Garibaldi 15 ospita lo spettacolo di chiusura con musica, danze e canti dalla Russia e dall’Italia.

E nei primi giorni di maggio lo Storchi si dividerà fra la solennità dello scambio italo-russo e la comicità nostrana di Giuseppe Giacobazzi, in scena giovedì 2 e venerdì 3 maggio con il suo nuovo spettacolo “Noi. Mille volti e una bugia”. La pièce, scritta in collaborazione con il regista Carlo Negri da un’idea di Fabrizio Iseppato, racconta la storia di 25 anni di convivenza, a volte forzata, fra Andrea Sasdelli e la sua maschera Giuseppe Giacobazzi. Un dialogo interiore ed esilarante per ripercorrere avventure e aneddoti, situazioni ed equivoci, gioie e malinconie. Al centro del monologo le riflessioni su un’epoca a velocità sempre crescente: in un lampo si è passati dalla bottega sotto casa alle app per acquisti, dal ragù sulla stufa ai robot da cucina programmabili con lo smartphone; il tutto vissuto dall’uomo Andrea e raccontato dal comico Giacobazzi. Come in uno specchio, o meglio come in un ritratto (l’omaggio a Dorian Gray è più che voluto), dove questa volta ad invecchiare è l’uomo e non il ritratto.

Sono proprio questi i Noi che vediamo riflessi nei nostri mille volti (i rimandi letterari non mancano, dal già citato Wilde a Pirandello, da Orwell a Hornby), convivendo, spesso a fatica, con la bugia del compiacerci e del voler piacere a chi ci sta di fronte. È uno spettacolo che con ironia e semplicità cerca di rispondere ad un domanda: Dove finisce la maschera e dove inizia l’uomo? Che poi è il problema di tutti, perché tutti noi conviviamo quotidianamente con una maschera.

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