Venti chiese e la Sinagoga di Modena protagoniste in un nuovo libro

La Sinagoga di piazza Mazzini e 20 chiese di Modena, quelle del centro storico e il Tempio Monumentale di piazzale Natale Bruni (foto), la chiesa di San Cataldo e San Lazzaro in via Emilia Est. Un patrimonio culturale che copre un arco di tempo compreso tra il Medioevo e i primi decenni del Novecento, è descritto in un nuovo libro, ricco di immagini e con testi anche in inglese, pubblicato da Artioli editore, a cura dei Musei civici in collaborazione con l’Ufficio beni culturali ecclesiastici.

Il volume “Le chiese e la Sinagoga di Modena” si presenta ai modenesi sabato 16 novembre alle 17 nella chiesa di Sant’Agostino con un intervento dello storico dell’arte Giorgio Bonsanti, già direttore della Galleria Estense di Modena, delle Cappelle Medicee, della Galleria dell’Accademia e del Museo di San Marco di Firenze; soprintendente dell’Opificio delle Pietre dure e dei Laboratori di Restauro di Firenze. Partecipano anche il fotografo Beppe Zagaglia (sua e di Enrico Ricci l’idea del libro), e autorità cittadine e religiose. Tra queste il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, monsignor Luigi Biagini, arciprete della Basilica Metropolitana, e sarà letto un messaggio di Beniamino Goldstein, rabbino della Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia, che non potrà essere presente di persona.

Il volume costituisce una nuova opportunità per far conoscere sempre meglio ai cittadini, e valorizzare agli occhi dei turisti, le belle chiese cittadine, che, sottolinea Francesca Piccinini, direttrice dei Musei civici: “sono parte integrante della storia, non solo religiosa, di Modena, e della identità dei modenesi”.

I ventuno edifici religiosi che il libro presenta illustrano in particolare il fiorire del Romanico, con il Duomo, che costituisce il principale elemento del complesso di piazza Grande patrimonio dell’umanità Unesco, il Rinascimento con la chiesa abbaziale di San Pietro, e il Barocco, con le chiese del Voto, di San Vincenzo, San Giorgio, San Carlo, San Barnaba e San Bartolomeo che vedono all’opera gli stessi architetti e artisti di alto profilo che lavorano per la corte nella città capitale del Ducato Estense. La Sinagoga segna l’importanza della comunità ebraica modenese.

Ben sette delle venti chiese presentate appartengono al patrimonio del Comune di Modena. La prima che entrò a farne parte è la chiesa del Voto, costruita dalla Comunità proprio in seguito al voto formulato per far cessare la peste del 1630, e che sarà riaperta dopo i lavori di restauro post sisma domenica 17 novembre.

Sono chiese comunali anche Sant’Agostino, Santa Maria della Pomposa, il Tempio Monumentale, San Biagio, San Barnaba e San Lazzaro (un’ottava chiesa del Comune di Modena, posta fuori città, è la pieve di San Giacomo a Colombaro, recentemente concessa per 50 anni in diritto di superficie al Comune di Formigine). Altre chiese descritte nel libro sono la chiesa del Paradisino, San Domenico, San Francesco, Santa Maria delle Asse, Santa Maria delle Grazie e la chiesa del Suffragio a San Cataldo.

Lo storico dell’arte Giorgio Bonsanti ha curato mostre importanti tra cui, proprio a Modena nel 2009, “Emozioni in terracotta, Guido Mazzoni e Antonio Begarelli”. La sua monografia sullo scultore modenese del ‘500 Begarelli ha vinto la prima edizione del premio internazionale “Giulio Romano – Palazzo Te” a Mantova.

Bonsanti è stato professore ordinario di Storia e Tecniche del Restauro alle Università di Torino e Firenze. Ha diretto numerosi interventi di restauro su Giotto, Ghiberti, Masaccio, Beato Angelico, Donatello, Piero della Francesca, Botticelli, Michelangelo, Raffaello, Parmigianino e Caravaggio. Svolge tuttora attività di consulenza per numerosi progetti di restauro e museologia in Italia.

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