Argini: il piano 2021 per il monitoraggio delle tane degli animali

L’attività di monitoraggio delle tane scavate dagli animali lungo gli argini dei fiumi proseguirà nel 2021 con il coinvolgimento dei volontari di protezione civile e i cacciatori coadiutori.

E’ quanto previsto nella convenzione tra Provincia, Atc Mo 1 e 2 e Consulta del volontariato di protezione civile, siglata nei giorni scorsi nella sede unificata della protezione civile a Marzaglia, che consente la regolare la prosecuzione, il prossimo anno, dei sopralluoghi periodici alla ricerca delle tane degli animali “fossori”, come nutrie e volpi, ma anche di specie protette, come istrici e tassi, avviata dopo l’alluvione del 2014 sulla base dello specifico piano della Regione dedicato alla sicurezza del nodo idraulico di Modena.

Il piano garantisce il controllo costante su tutti i 230 chilometri di argini del Panaro, Secchia e Naviglio e sulle casse di espansione, confermando l’impianto organizzativo adottato finora che ha consentito di individuare e chiudere oltre mille tane, con il coinvolgimento delle associazioni di protezione civile, alle quali partecipano oltre 2.700 volontari, e circa 500 cacciatori coadiutori, tutti appositamente formati.

I monitoraggi sulle tane e altre eventuali criticità, come frane o cedimenti, vengono analizzati periodicamente da uno staff tecnico, composto da diversi enti, Provincia, Protezione civile regionale e Aipo, che ha il compito di programmare i ripristini ed eventualmente l’avvio dei piani di controllo, coordinati dalla Polizia provinciale, di nutrie e volpi allo scopo di limitare la presenza degli animali sugli argini.

Per quanto riguarda, invece, l’attività di cattura di istrici e tassi, considerate specie protette, la convenzione assicura per tutto il 2021, le risorse regionali necessarie, pari a 25 mila euro, per svolgere i sopralluoghi e per potenziare l’attività, anche attivando un sistema di video sorveglianza delle gabbie, con controllo a distanza che consentirà interventi più efficaci e la riduzione dei tempi di permanenza degli animali nelle gabbie; una volta catturati, istrici e tassi saranno trasferiti e liberati in zone lontano dagli argini.

La firma è stata anche l’occasione per fare il punto con i Comuni sulle attività di monitoraggio e i piani di controllo contro la proliferazione della fauna pericolosa per gli argini.

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