Boom di arrivi al Canile Intercomunale: ce ne parla Adele di Caleidos

Serve i comuni di Modena, Castelfranco, Soliera, Nonantola, Castelnuovo, Bomporto e Bastiglia, dal 2006 è gestito dalla Coop Sociale Caleidos e attualmente ha 130 ospiti. E’ il Canile Intercomunale di Via Nonantolana 1219, dove lavora come responsabile Adele Bonantini che ci racconta come vanno le cose e come funziona la vita in un canile.

Adele, quali sono i momenti di maggiore afflusso durante l’anno?
Sicuramente la primavera con l’inizio dei calori delle femmine. I maschi scappano e c’è il boom delle cucciolate indesiderate. Il flusso di cuccioli continua fino ad autunno inoltrato. L’altro fenomeno preoccupante è la rinuncia di proprietà. Se un tempo ci occupavamo per lo più di cuccioli, ora ci occupiamo anche di cani adulti perché molti proprietari decidono di non tenerli più.

Almeno però, la rinuncia di proprietà è meno crudele dell’abbandono, no?
Beh l’abbandono non è quasi più possibile perché, oggi, l’80% dei cani ha il microchip. Se abbandoni un animale in strada, viene accalappiato, si legge il microchip e ti viene riconsegnato.

Chi non vuole più l’animale, lo porta da voi. Come funziona?
Prima deve fare l’atto di cessione all’anagrafe canina del comune, poi prende un appuntamento qui per venire a lasciare il cane. Fino a qualche mese fa, i cani li prendevamo subito, ma ora c’è una lista di attesa a causa del boom di rinunce.

I proprietari rinunciano per motivi economici o perché non in grado di gestirlo?
Qualcuno parla di allergia del figlio o del morso alla nonna, mentre altri – ed è più credibile – parlano di difficoltà economiche, del mangime che pesa sul bilancio familiare o dell’arrivo di un figlio e del cane che diventa un ingombro fisico. Incidono anche separazioni e divorzi, dove nessuno dei due vuol tenere l’animale. Ma c’è un altro fenomeno recente…

Quale?
Sono diventate di moda razze come molossoidi, pitbull e amstaff. La gente li compra ma sono cani molto impegnativi e che, intorno all’anno e mezzo, si dimostrano ingestibili. Quando se ne rendono conto, ce li portano qui.

So che avete una pagina Facebook per le adozioni, funziona?
Sì! Ne abbiamo due, ‘Canile Modena Intercomunale’ e ‘Gruppo ARGO’, con i profili dei cani per capire qual è l’animale adatto. Poi gli adottanti devono seguire un percorso obbligatorio per conoscere il cane prima di portarlo a casa, per capire se è idoneo al proprio stile di vita e alla famiglia. Facciamo 15/20 adozioni al mese.

Prima di darli in adozione, intervenite anche sul comportamento?
Io stessa sono responsabile educatrice cinofila e, insieme ai volontari, facciamo un lavoro completo perché i cuccioli siano educati e pronti a uscire in passeggiata e lavoriamo anche sui cani più impegnativi, ma sia dal punto di vista sanitario che comportamentale cerchiamo di dare animali nelle condizioni migliori. Comunque, consigliamo sempre di continuare a fare un percorso anche all’esterno per evitare disagi.

Quanti siete in tutto, inclusi i volontari? E le donazioni arrivano?
Ci sono io come responsabile, gli addetti alle pulizie, i veterinari, l’associazione Argo che organizza eventi e lavora insieme a me sui soggetti complicati e per l’educazione dei cuccioli. Siamo circa 25. I modenesi sì, contribuiscono in tanti modi, portano coperte in inverno per cani anziani e cuccioli, portano paté o scatolette e c’è anche chi dona il 5 per mille…

L’abbandono estivo dei cani sembra non essere più un problema, sembra una buona notizia, ma non lo è…
In realtà siamo ormai abituati all’abbandono sempre e in generale, 365 giorni all’anno purtroppo. Non c’è più un picco in estate, anzi, il picco di abbandoni lo abbiamo avuto nei primi mesi dell’anno e consideri che non ci sono state né ferie né vacanze. Adesso il motivo di abbandono è più che altro economico.

Come si ferma questo fenomeno? In quale punto della catena, dall’acquisto all’abbandono, bisogna intervenire?
Chi decide di prendere un cane, deve essere consapevole, sapere che è un impegno che può durare anche 15 anni di vita, conoscere bene l’indole della razza che sceglie. Da cucciolo lo vedi bellino, ma non sai che da adulto avrà magari un temperamento molto forte e difficile da gestire. Gli enti preposti, come ad esempio l’Ausl o il Comune, dovrebbero organizzare incontri rivolti ai proprietari per dare loro informazioni corrette e aiutarli a fare la scelta giusta o addirittura a non farla. Capita che vengano da noi anche persone che lavorano 10/12 ore al giorno e, nonostante questo, vogliono adottare un cane e noi li sconsigliamo. Un’assenza così prolungata, infatti, renderebbe il cane distruttivo non perché l’animale sia cattivo ma perché è preso dalla noia. Nel nostro piccolo cerchiamo di dare, anche ai più entusiasti e inesperti, consigli e informazioni, ma non bastiamo solo noi…

di Patrizia Palladino

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