Coronavirus, le precisazioni dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria sui casi di ricaduta

Foto Campanini/Baracchi

Riguardo ai tre casi di ricaduta relativa al Covid-19, di cui abbiamo parlato ieri, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, con una nota stampa, fa alcune precisazioni. Nei giorni scorsi – si legge nella nota – un paziente di 92 anni, già ricoverato in un reparto internistico e mai risultato positivo al Sars Cov 2, è stato trasferito in Medicina Post Acuzie del Policlinico per completare il suo periodo di ricovero. Il paziente, ad un successivo controllo ai fini di un eventuale trasferimento, è risultato positivo al tampone. Successivamente al riscontro della positività, come da prassi, è stato tempestivamente avviato un approfondimento epidemiologico sui contatti stretti che ha portato all’individuazione di altri due pazienti positivi, suoi compagni di stanza. Per ulteriore cautela lo screening – che periodicamente si esegue nei reparti proprio al fine di ridurre il rischio di contagio – è stato immediatamente esteso a tutti i pazienti presenti.

In totale sono risultati positivi al tampone 7 pazienti. Per due di questi si tratta di una ripositivizzazione: ciò significa che, pur avendo avuto in precedenza coronavirus, seguita poi da due tamponi negativi effettuati dopo la guarigione clinica, sono state riscontrate tracce di RNA virale nelle mucose, in quantità tale da non poter affermare che si tratti di una ricaduta della malattia. Sono state comunque adottate per tutti i pazienti le misure previste e il trasferimento in reparto covid.
Due dei sette pazienti, già affetti da patologie croniche di grave entità, sono purtroppo deceduti – cinque giorni dopo – per cause correlate verosimilmente allo stato di malattia preesistente. Gli altri pazienti sono in condizioni stabili compatibilmente con le loro patologie pregresse e non presentano peggioramenti riconducibili alla infezione Sars CoV 2.

Al fine di attuare una ricollocazione, peraltro già pianificata, della Degenza della Medicina Post Acuzie – fino ad ora collocata nella palazzina della Pneumologia – al 5° piano del monoblocco, si è provveduto in questa occasione a trasferire anche tutti gli altri pazienti in altre sedi, in aree filtro, per un monitoraggio stretto e costante. Entro il mese di maggio, nei medesimi locali, sarà collocata la Pneumologia – che ritorna così nella sede originaria – al fine di poter riattivare la funzione di Terapia Subintensiva anche per i pazienti NO COVID.

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