Coronavirus: paure, convivenza e bambini, ne parliamo con la psicologa

Da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 17, al numero 059 3963401, è attivo il servizio di consulenza psicologica telefonica dedicato ai cittadini per la gestione dello stress legato al Coronavirus. Ne parla con noi la Dottoressa Giorgia Pifferi, psicologa, responsabile del Servizio di Psicologia clinica di comunità dell’Azienda Usl di Modena.

Siete operativi con il numero unico da una decina di giorni, come va? Chi sono le persone che chiamano?
Le persone che contattano questo numero rappresentano in modo abbastanza omogeneo tutta la cittadinanza. Abbiamo ricevuto chiamate da persone giovani, adulte e anche anziani.

Quali sono le richieste più frequenti arrivate fino ad ora?
Chiedono aiuto rispetto a problematiche molto attuali e strettamente legate alla condizione che stiamo vivendo, alla risoluzione di problematiche nel fronteggiare lo stress quotidiano che l’emergenza sta creando e riferiscono anche i loro vissuti che questo stress può scatenare a livello emozionale. Alcuni fanno richieste rispetto a problematiche più marcate, come ad esempio la riattivazione di uno stress precedente alla attuale condizione. Generalmente, comunque, intercettiamo problematiche di tipo ansioso o vissuti di tipo depressivo.

Queste problematiche si scatenano, da un lato, perché siamo chiusi in casa da settimane e, dall’altro, per la situazione di incertezza e di emergenza all’esterno?
Non è necessariamente detto che la condizione di isolamento possa scatenare queste reazioni, ma è chiaro che in questo momento e con queste condizioni le persone sono chiamate a cambiare le proprie abitudini, le routine. I temi legati alla preoccupazione per se stessi e per i propri cari insieme al senso di incertezza possono certamente influire. Quello che è importante dire chiaramente è che in questo momento di emergenza è normale, lo ripeto è normale, sentirsi preoccupati, impauriti o impotenti. La paura, che è l’emozione prevalente della condizione che stiamo vivendo, è un’emozione che dobbiamo accogliere, perché ha un suo senso dato che ci permette di mettere in atto dei comportamenti protettivi per noi stessi, per le persone che abbiamo a cuore e per gli altri. La paura non va scacciata, ma va accolta e gestita.

Dobbiamo farla diventare una forza?
Deve diventare una forza sì. In una condizione come quella attuale le persone possono sentirsi impaurite ed è del tutto normale. L’emozione della paura va accolta”. Vogliamo ricordare che chi chiama lo 059 3963401 trova all’altro capo del telefono degli psicologi preparati? “Certo. Abbiamo attivato un team di psicologi appositamente formati nell’ambito dei temi legati alla psicologia dell’emergenza. Noi siamo pronti ad ascoltare e a rispondere.

Io ho scelto un’immagine per sopportare la clausura e il fatto di non potere fare niente… fingo di essere a bordo di un aereo. Devo solo stare seduta e fidarmi dei piloti e del personale a bordo. Lascio fare perché mi fido e so che ci faranno arrivare in sicurezza. Lei Dottoressa, come descriverebbe questa situazione?
E’ un’immagine molto interessante, però c’è un elemento da analizzare e cioè l’aspetto dell’impotenza. Non è esattamente vero che siamo impotenti, noi possiamo fare delle cose. È vero che abbiamo sanitari attivi e impegnati nella cura delle persone e che c’è tutto un team che sta lavorando, ma anche le persone possono fare delle cose. Prima sottolineavo l’importanza di accogliere la paura e le altre emozioni e di cominciare a gestirle perché, in realtà, anche i comuni cittadini sono chiamati a fare qualcosa.

A questo proposito, cosa possiamo fare per mantenere in buono stato la nostra salute psicologica? Cosa ci consiglia?
Come dicevo, dobbiamo innanzitutto accettare le nostre emozioni e, in un secondo momento, dedicarci ad attività che ci permettono di focalizzarci su altro. I lavori casalinghi, gli sport praticabili in casa, le letture, i film, le telefonate alle persone care e tutto quello che riusciamo a mettere in atto. E’ molto importante mantenere una buona routine quotidiana, è quello che possiamo fare noi in questo momento. Importante anche mantenere l’attività di lavoro a casa, provando a darsi obiettivi e orari. Altrettanto importante è curare l’alimentazione e il sonno, così come l’attività fisica. Senza contare che anche restare a casa, significa fare bene la propria parte ed è fare tantissimo.

Convivenza, bambini e informazione

Dottoressa in questo periodo, la convivenza così stretta può mettere a rischio le relazioni?
Tra le cose che possiamo fare – risponde ancora la psicologa dottoressa Pifferi – aggiungiamo anche l’importanza di essere attivi nel preservare e mantenere buone relazioni familiari all’interno, con le persone con cui si vive. Importante è garantire sempre dei momenti piacevoli da trascorrere insieme, come giochi da tavolo o altro. Per chi vive da solo, è bene mantenere un regolare contatto telefonico con le persone care, telefonico o in video, grazie alle tecnologie che in questo momento ci stanno aiutando veramente tanto. Serve fare buona manutenzione alle relazioni. Mi premeva sottolineare questi aspetti per ridimensionare il senso di impotenza che c’è rispetto alle preoccupazioni e all’incertezza. Ogni singola persona può fare qualcosa”.

Un consiglio per chi ha dei bambini?
Coltivare le relazioni familiari è molto importante per tutti e lo è soprattutto per chi ha dei bambini. E’ bene parlare con i figli di quello che sta accadendo e che stiamo vivendo, normalizzando i vissuti emotivi con una comunicazione positiva sul fatto, ad esempio, che ci sono tante persone che si sono attivate per trovare una soluzione a questa situazione.

Altro aspetto delicato è quello delle informazioni. Troppe ci fanno male?
E’ bene ridurre il bombardamento di informazioni. E’ naturalmente importante essere informati su quello che sta accadendo, ma in questa fase sarebbe meglio scegliere una fonte istituzionale a cui rivolgersi 1 o 2 volte al giorno e, preferibilmente, attingere a questa fonte non prima di andare a dormire.

Vuole aggiungere altro che le sembra importante?
E’ importante ricordare che persino da questa situazione così eccezionale, potremmo anche imparare qualcosa. Abbiamo l’opportunità di fermarci per riscoprire e confrontarci con i nostri valori, ridefinendo quelli che sono per noi i valori fondamentali della vita come ad esempio il senso di appartenenza alla comunità.

di Patrizia Palladino

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