Fase 2, accordo provinciale per riprogettare servizi educativi e scolastici per i bambini

Il nido e la scuola d’infanzia sono per bambini e famiglie i luoghi dell’educare, della vita sociale, spazi di partecipazione, di dialogo e di ascolto; frequentarli dà un ritmo alla vita dei bambini e ne consolida l’appartenenza alla comunità. Assodata la doverosa collaborazione per contenere la diffusione del virus e salvaguardare così la salute delle persone e la tenuta del sistema socio sanitario, è però un dato di fatto che la sospensione dei servizi educativi 0/6 anni per l’emergenza Covid 19, con l’improvvisa chiusura di nidi e scuole d’infanzia, ha determinato una grave e difficile situazione per i bambini, le famiglie gli educatori.

E da qui che, anche davanti al protrarsi delle misure emergenziali, enti locali, associazioni sindacali e mondo cooperativo modenese sono ripartiti per elaborare il Protocollo provinciale di intesa per la riprogettazione dei servizi educativi nel periodo di sospensione delle attività educative per emergenza covid19.

L’obiettivo è assicurare la continuità della relazione educativa e la tenuta del sistema integrato; la continuità di imprese e associazioni che fanno parte del sistema e la salvaguardia dei livelli occupazionali e delle condizioni economiche dei lavoratori.

Il Protocollo si applica a nidi, scuole d’infanzia e altri servizi educativi (micronido, servizi integrativi e sezioni primavera) in appalto, concessione, convenzione o con altra forma contrattuale vigente con gli enti locali firmatari.

I firmatari si impegnano a creare le condizioni per dare risposte ai bisogni delle famiglie trovando un punto di equilibrio tra le diverse esigenze, compresa quella di poter fare affidamento sui gestori dei servizi e sulla disponibilità di un numero sufficiente di operatori per rispondere quanto più possibile alle richieste urgenti di sostegno degli utenti.

Sul fronte economico, l’accordo indica anche i criteri per fatturare i servizi riprogettati in accordo tra le parti facendo affidamento sui contratti e sulle convenzioni e garantisce massima tutela di lavoratrici e lavoratori. Le prestazioni, sia quelle convertite in seguito alla riprogettazione che quelle sospese, dovranno garantire il massimo possibile delle azioni di fidelizzazione del personale e a tal fine sarà quindi adottato il criterio dell’equa rotazione, insieme ad altri che potranno individuare soggetti gestori ed organizzazioni sindacali;

Inoltre, tutte le imprese, cooperative, organizzazioni private a qualsiasi titolo affidatarie, aggiudicatarie, assegnatarie o concessionarie dei servizi educativi dovranno aver avuto accesso o formalmente attivato il ricorso, per l’intero periodo di sospensione delle attività educative e didattiche, agli ammortizzatori sociali come previsto dalle vigenti norme e il gestore si impegna, salvo nei casi di documentate difficoltà finanziarie dell’impresa, ad anticipare il pagamento delle integrazioni salariali.

Sono i servizi educativi a distanza ad essere privilegiati e incentivati almeno nella prima fase di applicazione del Protocollo provinciale di intesa per la riprogettazione dei servizi educativi nel periodo di sospensione delle attività per emergenza Covid-19, sottoscritto a Modena da enti locali, sindacati e mondo cooperativo dei gestori. Se non verranno modificate le disposizioni delle autorità sanitarie competenti, questa prima fase riguarderà i mesi di aprile e maggio. Le attività a distanza da riprogettare potranno essere relative ad aule virtuali, attività guidate, video e servizi educativi sperimentali per i bambini, ma anche ad attività di supporto ai genitori. Il Protocollo elenca diverse attività a titolo esemplificativo e introduce la possibilità, se le norme lo consentiranno, di studiare e attuare forme di servizi individuali o a piccolo gruppo. In tale evenienza vanno comunque assicurate da parte della struttura che eroga il servizio tutte le misure necessarie alla massima tutela della sicurezza e della salute di personale e utenti anche attraverso l’utilizzo di adeguati dispositivi (mascherine chirurgiche e guanti).

E tra gli impegni assunti dai firmatari del Protocollo c’è anche quello di formare tutto il personale, soprattutto in vista della fase 2 con le attività “in presenza”, per affrontare la situazione sotto ogni aspetto e per conoscere a fondo i comportamenti da tenere in materia di salute e sicurezza previsti da specifici protocolli, nonché il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Le prestazioni potranno infatti essere erogate a condizione di garantire le misure necessarie per assicurare la massima tutela della sicurezza e della salute di operatori, bambini e famiglie, attraverso la fornitura dei necessari dispositivi di protezione e da specifici protocolli.

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